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Il territorio, le etnie, la cultura, la raffinatissima cucina di questo Paese nelle sue diverse sfaccettature. Ma anche la complicata storia piuttosto sconosciuta, con riferimento sia all'epoca antica sia all'epoca moderna; con un Laos troppo schiacciato, alle sue origini, da altri e più potenti imperi indocinesi; e troppo in ombra, in periodi storici più recenti, rispetto a eventi (come la "guerra del Vietnam") che hanno riguardato direttamente il Laos molto più di quanto si potrebbe immaginare. Soprattutto il nostro evento cercherà di raccontare, nel modo più autentico possibile, gli straordinari contatti umani che abbiamo portato con noi da una recentissima visita al Paese.
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I soci della Compagnia del the affluiscono in sala accolti da tazze di the caldo. Tutti i the preparati per l'occasione provengono dal Laos, e alcune varietà risentono delle caratteristiche dei prestigiosi the del vicino Yunnan cinese.
accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza
Strutturato in maniera relativamente semplice, questo evento si avvale di una ricchezza di contenuti e di una freschezza di sensazioni acquisite proprio poche settimane prima di questa data, in un viaggio che ha portato i nostri inviati in Laos per degli approfondimenti culturali che hanno riguardato in particolare la storia del Paese, alcuni gruppi etnici e la straordinaria cucina laotiana.
introduzione


Sylvie e Raffaele si sono divisi i compiti e — sia sul campo in Laos sia in sede di preparazione dell'evento a Milano — l'una si è dedicata alla ricostruzione fotografica della spedizione in un villaggio Akha Mouchi e agli approfondimenti gastronomici, e l'altro all'organizzazione delle fonti per una efficace ricostruzione della storia del Paese. Ed è Sylvie a dare inizio al racconto, a partire da una illustrazione delle vie d'accesso al Laos fino alla rievocazione della spedizione in un villaggio delle etnie di montagna nel nord; per arrivare poi alla cucina laotiana. Tutte le degustazioni offerte nel corso del pomeriggio sono rigorosamente costituite da piatti tipici del Paese preparati secondo ricette alle quali ci si è attenuti con fedeltà e con passione.
introduzione


Tutte le considerazioni relative alla parte etnica del viaggio in Laos sono state raccolte in una sezione staccata di questa pagina, insieme alla documentazione fotografica dei giorni trascorsi in compagnia delle etnie di origine non laotiana. Queste etnie autoctone hanno preceduto l'arrivo dei Lao (che sono poi niente altro che una variante della etnia Thai) e sono state cacciate sulle aree montane via via che i Lao, calati dallo Yunnan cinese, si stanziavano nelle valli centrali del Paese in un processo che si completava intorno all'anno 1000. Attraverso il link che segue è possibile ripercorrere insieme a noi questa fase del viaggio più a contatto con il panorama etnico del Paese.

Walter Porzio

introduzione

introduzione

introduzione


L'introduzione di Sylvie è utile anche a mettere a fuoco le modalità del viaggio in Laos dal punto di vista dei trasporti, del clima e del territorio. Unico Paese indocinese senza sbocchi al mare, il Laos non può offrire l'attrattiva di spiagge tropicali. Ma diventa presto evidente, dal resoconto offerto da Sylvie, che le motivazioni di un simile viaggio vanno cercate altrove.
introduzione

introduzione

introduzione

Introduzione


L'intervento di Raffaele si concentra invece sulla storia del Laos. Argomento complesso, in quanto si intreccia con il quadro storico dell'intera Indocina, questo approfondimento sarà suddiviso in una prima parte che si sviluppa dalle origini del Paese fino alla seconda guerra mondiale e in una seconda parte che parte dal processo di decolonizzazione fino ai nostri giorni.
Raffaele d'Isa



Dopo una breve premessa sull'attuale contesto geografico in cui è collocato il Paese, Raffaele si sofferma sulla fondazione della prima entità politica riconducibile all'attuale stato del Laos: si tratta del Lan Xang, il regno da un Milione di Elefanti.

Raffaele d'Isa


Ma, proprio per chiarire meglio le origini del Lan Xang (l'area evidenziata in verde scuro nella cartina sulla destra), Raffaele e Sylvie hanno fatto precedere la spedizione in Laos da una tappa lampo in Cambogia, nell'area archeologica intorno a Siem Reap. É tra gli abbondanti bassorilievi scolpiti sulle pareti degli antichi templi Khmer che si trova infatti raccontata la storia delle origini del primo regno del popolo Lao.
tappa in Cambogia



Non si può parlare delle origini del Lan Xang senza fare riferimento al principale soggetto politico della penisola indocinese fino ai primi secoli dopo l'anno 1000 dell'era volgare: l'Impero Khmer (tutta l'area evidenziata in rosso, nella precedente cartina, si riferisce ai territori Khmer e ai suoi vassalli). Di qui la necessità anche della tappa cambogiana prima del vero e proprio viaggio in Laos.


tappa in Cambogia


Intorno al 1300 le vallate comprese tra il fiume Mekong (a ovest) e la catena annamitica (a est) erano popolate già da diversi secoli dal popolo Lao, uno dei rami del flusso migratorio Thai stanziatosi prevalentemente nell'area dei regni siamesi. I signori di etnia Lao erano a quei tempi fra loro rivali, e ciò impediva l'unità politica del Paese. In queste condizioni di inferiorità militare, le tribù Lao versavano un tributo di vassallaggio al potente Impero Khmer confinante (in pratica tutte le terre Lao erano inglobate, come satelliti vassalli, nell'area Khmer).
Raffaele d'Isa



Il piccolo Fa Ngum (1316 — 1374) era un bambino di appena quattro anni, rampollo di una signoria Lao a nord del Paese (l'area dell'attuale Luang Prabang), quando la sua famiglia fu costretta da scontri locali a cercare rifugio più a sud; proprio presso l'Impero Khmer. Fa Ngum fu educato secondo i costumi cambogiani. Studiò il buddhismo theravada, diventò abile guerriero e genero dell'imperatore, sposandone la figlia.
Raffaele d'Isa


Raffaele d'Isa


Fa Ngum conquista e unifica i territori dei principati Lao teoricamente in nome e per conto dell'imperatore Khmer, e il suo destino sarebbe stato quello di un potente vassallo settentrionale dei cambogiani. Ma, negli stessi anni della straordinaria campagna militare di Fa Ngum, i Khmer si erano indeboliti sempre più sotto l'attacco dei bellicosi siamesi da ovest; fino a perdere qualsiasi possibilità di controllo sui territori laotiani riunificati. I rapporti si rovesciano e Fa Ngum ormai completamente autonomo diventa un potente sovrano di riferimento per tutta l'area, arrivando lui a mettere sotto la propria protezione i benefattori cambogiani di un tempo adesso ridimensionatisi.
Raffaele d'Isa


Raffaele d'Isa


Fa Ngum ebbe il grande merito di tenere unito un Paese attanagliato dalle rivalità intestine, grazie ad una buona politica interna ed estera, ma grazie anche all'efficacia del buddhismo come strumento di coesione nazionale. Al termine del suo regno, il re fu messo da parte in favore del figlio; forse anche a causa di un sensibile indurimento del suo carattere.

Raffaele d'Isa
La storia successiva del Laos (ma non dimentichiamo che il nome del Paese era all'epoca Lan Xang) non vedrà mai più la forza e l'unità sperimentate nel corso dei primi due regni. Ma l'epoca della fondazione avrà comunque nei secoli successivi, e fino ad oggi, un'importanza notevole nella coscienza nazionale del popolo laotiano.
Raffaele d'Isa



Ma ecco balenare di nuovo, con un paio di sovrani della storia successiva, alcuni bagliori dell'antico splendore del Lan Xang. Saranno momenti effimeri, ma che pure hanno lasciato qualche traccia significativa.

Raffaele d'Isa


Raffaele d'Isa


Attraverso le parole di Sylvie rivive la testimonianza di un viaggiatore italiano presso la corte di Suriya Vongsa.
Raffaele d'Isa


Ascolto & pet therapy... una delle esperienze possibili durante gli eventi della Compagnia del the.
Raffaele d'Isa

gatte della Compagnia del the



Nel secolo dei Lumi, e con una presenza europea ormai già evidente nello scacchiere del sud est asiatico, il popolo Lao è insanabilmente lacerato da uno stillicidio di conflitti locali, con l'aggravante del progressivo coinvolgimento di eserciti dei Paesi confinanti; sempre pronti a intervenire per poi imporre dei vincoli che via via determineranno una sostanziale spartizione del Paese in tre sfere di influenza: quella birmana, quella vietnamita e — la più importante — quella siamese.
Raffaele d'Isa


Sarà con l'area laotiana in gran parte annessa al potente regno del Siam (in via diretta o con vincoli di vassallaggio) che i francesi daranno inizio al processo di colonizzazione dell'Indocina orientale a metà '800.
Raffaele d'Isa



La colonizzazione francese dell'Indocina fu un processo complesso e articolato, con delle premesse che erano state poste fin dal XVII secolo con la presenza di missionari (soprattutto gesuiti) in area vietnamita. Per quanto riguarda in particolare il Laos, a partire dalla metà dell'800 la Francia comincerà a sottrarre territori al vicino regno del Siam (ma anche all'Impero cinese più a nord) per includerli nell'amministrazione coloniale. A fine '800 il protettorato francese includerà la provincia di Vientiane strappata ai siamesi, il Principato di Champassak a sud e il regno di Luang Prabang al nord, con il re Sisavang Vong come principale interlocutore dei colonizzatori.

Raffaele d'Isa



Sicuramente sproporzionata rispetto ai reali interessi economici del colonizzatore francese, l'estensione dell'Indocina orientale si poteva spiegare a fine '800 con un'impostazione strategica elaborata da Napolenone III. L'imperatore dei francesi sognava infatti di spiazzare gli interessi britannici conquistando i mercati cinesi attraverso il fiume Mekong navigando il quale, dal delta in Cocincina fino allo Yunnan, flotte di imbarcazioni francesi avrebbero potuto attivare fiorenti traffici commerciali per spezzare il monopolio inglese dei rapporti con la Cina.

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


La colonizzazione francese dell'Indocina orientale può essere compresa in pieno solo considerando integralmente l'azione coloniale europea nell'intera area, condizionata in egual misura anche dai possedimenti inglesi più a occidente, in Birmania e Malacca. Limitandoci per l'occasione a pochi cenni, si sottolinea come fosse per le due potenze europee di fondamentale importanza garantire un equilibrio tra le rispettive sfere di influenza indocinesi per non creare tensioni in grado di ripercuotersi pericolosamente sul territorio europeo. Di qui il singolare assetto del Regno del Siam che, per la sua particolare posizione centrale, non fu mai ridotto a colonia in quanto Francia e Gran Bretagna ritennero molto utile il mantenimento di uno stato cuscinetto autonomo.

Raffaele d'Isa


Questa indipendenza siamese non impedì però ai capitali europei di affluire abbondamente nel regno, per realizzare una non meno pervasiva colonizzazione economico-commerciale. Per di più, il Siam dovette cedere in cambio della scampata colonizzazione estesi territori sia all'amministrazione coloniale britannica, sia a quella francese. Sarà proprio a vantaggio della Francia che importanti territori laotiani recupereranno — se non l'autonomia — una certa visibilità geografica.

Raffaele d'Isa




L'assetto consolidato dalla Francia a fine '800 durerà fino al termine della 2^ guerra mondiale, con la precisazione che durante il periodo bellico saranno la Francia collaborazionista di Vichy e il Giappone (poco prima della fine della guerra) ad amministrare l'Indocina francese.

Raffaele d'Isa


E l'intera prima parte dedicata alla Storia del Laos, dalle origini al consolidamento della colonizzazione francese, si conclude per lasciare spazio alla pausa Aperithé. Nel video che segue è possibile riascoltare l'intero intervento.
Storia del Laos (parte prima)


Mai come in questo evento geografico, la ricerca gastronomica è stata così specializzata sulla cucina del Paese in oggetto. Esperienze dirette vissute solo poche settimane prima e la circostanza che la cucina laotiana costituisce patrimonio dell'Unesco spiegano la singolarità dell'esperienza che i presenti in sala hanno avuto la fortuna di provare.
Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé




Con un grado di esotismo che la riconduce senz'altro al gusto asiatico, la cucina laotiana si distingue nettamente dalle espressioni gastronomiche dei Paesi vicini. Non è infatti la piccantezza il suo tratto dominante, ma l'uso di aromi molto freschi — come la menta, la lemon grass e il coriandolo — e una spiccata delicatezza, che talvolte risente anche di qualche contaminazione con la cucina dell'antico colonizzatore francese.
Aperithé


Ma ascoltiamo maggiori dettagli proprio dalla viva voce di Sylvie — che ha dedicato diverse ore alla pratica insieme a cuochi laotiani, appena qualche settimana prima di questa data, e che per l'occasione ha fatto rivivere quei sapori lontani per il piacere e la curiosità dei presenti . . .
Aperithé



Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé



La seconda parte è dedicata alla storia moderna del Laos, a partire dalla decolonizzazione del Paese fino ai giorni nostri.
Raffaele d'Isa


La decolonizzazione dei territori francesi in Indocina fu condotta in maniera complessivamente maldestra, e tutto sommato contro voglia, da parte di un Paese europeo che faceva fatica ad accettare il fatto di non trovarsi più fra le potenze mondiali durante il periodo della guerra fredda. In altri territori dell'impero francese (si pensi all'Algeria) le cose andarono anche peggio.

Raffaele d'Isa


Dopo un effimero esperimento repubblicano in Laos al termine della 2^ guerra mondiale, la Francia cerca di rilanciare la propria dinamica di rapporti con i territori coloniali mediante nuovi assetti istituzionali. In questo scenario i francesi promuovono la nascita di quello che, per la prima volta nella storia, può essere propriamente definito Regno del Laos, riunificando tutti i territori di etnia lao amministrati sotto il precedente protettorato. La visita al Palazzo Reale di Luang Prabang consente notevoli approfondimenti di questa pagina della storia del Paese.

Raffaele d'Isa


Il nuovo regno vivrà nell'ambito del sistema coloniale francese solo per pochi anni. Con il trattato di Ginevra del 1954 tutta l'Indocina francese guadagna l'indipendenza, ma senza che l'area trovi un reale equilibrio. Le tensioni fra colonizzati e colonizzatori di ieri si trasformano infatti in tensioni fra i nuovi partiti comunisti e le classi dirigenti filo americane. In Vietnam la questione viene risolta con la nota divisione del Paese in due parti a cui seguiranno le mancate elezioni dirette a riunificare il Paese e la successiva sterminata guerra del Vietnam. Ma anche il Laos vivrà una vicenda del tutto analoga.

Raffaele d'Isa


Queste due fazioni contrapposte (che riproducevano in Laos la stessa dinamica alla base della guerra del Vietnam poco più a sud) avevano i propri protagonisti, tutti appartenenti all'alta aristocrazia laotiana. L'ultimo re del Laos sale al trono nel 1959. Si tratta di Sisavang Vatthana, figlio del più carismatico Sisavang Vong, educato e cresciuto in Francia. L'ultimo sovrano cercherà di garantire l'unità del Paese, ma agì sostanzialmente da filo americano durante la guerra civile e il suo ruolo nella storia del Laos è oggi considerato estremamente ambiguo. Dopo la vittoria comunista del 1975 fu dapprima nominato Consigliere Supremo del governo, ma poco dopo fu arrestato con l'accusa di sedizione contro il governo comunista e terminò i suoi giorni da prigioniero in un campo di rieducazione.

Raffaele d'Isa


Cugino del re Sisavang Vattana e capo dell'ala neutralista della fazione monarchica, Souvanna Phouma fu quasi sempre primo ministro durante gli anni della guerra civile. Pur non essendo mai stato comunista, questo principe è stato sempre considerato al servizio degli interessi del Paese dal popolo e dai dirigenti comunisti e, dopo la vittoria del Pathet Lao nel 1975, Souvanna Phouma non sarà perseguitato. Gli verrà al contrario conferita la carica di Consigliere Supremo del governo, che terrà per qualche anno prima di ritirarsi serenamente in pensione dopo una vita di pesanti responsabilità politiche.

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

É piuttosto curioso come, dietro un conflitto che si contestualizza in uno scenario novecentesco di guerra fredda, si riproduca in realtà un contrasto ben più atavico e arcaizzante tra principi laotiani in buona parte imparentati fra loro. Si tratta della versione più aggiornata della dinamica di sempre nella storia del Laos. Fra i principi rivali, la figura più leggendaria resta senz'altro quella di Souphanouvong, fratellastro del Primo Ministro Souvanna Phouma e quindi anch'egli cugino del re. Laureatosi in Francia in ingegneria, visse e lavorò in Vietnam dove sposò una cugina di Ho Chi Minh e abbracciò la dottrina comunista. Durante la guerra civile fu il leader carismatico del Pathet Lao e trascorse gran parte di quegli anni alla macchia nelle aree montuose del Laos settentrionale.

Raffaele d'Isa


Sarebbe certo stata più appropriata una ricostruzione integrale delle vicende relative alla guerra del Vietnam per comprendere meglio i motivi del coinvolgimento del Laos, e perfino della vicina Cambogia, in quel conflitto; ma i limiti di questo evento hanno imposto una ragionevole sintesi. Si è però sottolineato come l'azione del Vietnam del nord fosse tanto a supporto della guerriglia Vietcong nel Vietnam del sud quanto a sostegno del Pathet Lao comunista nel confinante Laos, in seno ad una coerente strategia complessiva anti occidentale.

Raffaele d'Isa


L'impegno militare americano si dispiegava quindi anche in Laos, parallelamente a quanto accadeva nel Vietnam del sud. L'Air Force statunitense bombardava le aree controllate dal Pathet Lao comunista, ma anche un'area di enorme importanza militare, lungo la quale scorreva — a partire dal Vietnam del nord e proprio attraverso gran parte del Laos — un corridoio lungo il quale venivano incessantemente inviati verso il sud rifornimenti di ogni tipo alla guerriglia Vietcong: il celebre sentiero di Ho Chi Minh.
Raffaele d'Isa


Questi bombardamenti sono stati devastanti e irresponsabili. Hanno procurato lutti, distruzioni di interi villaggi e danni gravissimi al patrimonio archeologico del Paese.

Raffaele d'Isa



Con la fama di Paese più bombardato del mondo nel corso di tutta la storia, il territorio del Laos si è ritrovato anche ad ospitare una gran varietà di ordigni inesplosi. É proprio a quei tempi che inizia infatti la sperimentazione tecnologica volta a febbricare distinte tipologie di bombe in base alle diverse modalità di impiego.

Raffaele d'Isa


Solo un'indole come quella dei laotiani — noti come il popolo più rilassato del mondo — ha potuto consentire, malgrado le sofferenze inflitte dalla guerra, di cogliere un aspetto perfino positivo negli incessanti bombardamenti di quegli anni. Il metallo recuperato dalle bombe inesplose è stato infatti utilizzato nei più vari impieghi, dalla fabbricazione di posate e souvenir fino all'uso come materiale edile e ornamentale.

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


Le azioni militari a terra videro impegnate, a fianco di una presenza minoritaria di soldati americani, grandi quantità di guerriglieri di etnia Hmong — che coltivavano odi tribali secolari nei confronti dei vietnamiti — in funzione anti guerriglia contro i comunisti laotiani e le forze inviate a loro supporto da Ho Chi Minh.

Raffaele d'Isa


E la storia dell'etnia Hmong ha finito col costituire una tragedia nella tragedia. Ripagati per i loro servizi militari con la facoltà di coltivare e vendere oppio, gli Hmong acquistarono fama di mercanti di droga. Con l'aumentare delle perdite nelle loro fila, furono impiegati via via anche i bambini nella guerriglia sui monti. E, dopo la fine della guerra civile, gli Hmong superstiti dovettero abbandonare il Paese per il timore di ritorsioni ai loro danni da parte del nuovo governo comunista. In molti ripararono in Canada e in California. Altri nella vicina Thailandia, ma alcuni gruppi sono rimasti sul territorio laotiano e ancora oggi vivono sulle montagne in condizioni di clandestinità.

Raffaele d'Isa


Ma l'aspetto più inquietante di tutta la guerra nel Laos — da intendersi proprio come un diverso fronte della guerra del Vietnam — è stata la sua condizione di "guerra segreta". Questa espressione indica una circostanza molto precisa. Il trattato di Ginevra del 1954 (che aveva riconosciuto l'esistenza dei due Vietnam) aveva stabilito la neutralità del Laos nei confronti del conflitto vietnamita, e aveva anche proibito a tutte le potenze firmatarie di ingerirsi nelle questioni interne laotiane. La clamorosa violazione del trattato da alcune delle parti in causa aveva reso la guerra su territorio laotiano illegale. Ecco perché le azioni militari in Laos si svolsero sotto copertura: né il Congresso né l'opinione pubblica americana ne ebbero notizia, se non in tempi più recenti a guerra finita. Un quadro in definitiva anche peggiore del versante vietnamita della guerra.
Raffaele d'Isa


Con perfetta simmetria rispetto alle vicende vietnamite, nel 1973 gli americani si ritirano anche dal Laos. Nel giro di un paio di anni (anche qui in parallelo con la conquista del Vietnam del sud) il Pathet Lao, supportato dagli alleati Vietminh prende definitivamente il potere. É la fine della monarchia e la nascita di un nuovo ordine sotto le insegne del partito comunista.

Raffaele d'Isa




Con l'adozione della forma repubblicana, il Laos entra a pieno titolo nella storia moderna, e acquista a questo punto grande visibilità un personaggio che resterà al centro della politica laotiana fino ai primi anni '90: Kaysone Phomvihane. Già capo organizzatore del Pathet Lao durante la guerra civile (mentre Souphanouvong, il "Principe Rosso", ne era il leader carismatico), Kaysone diventa primo ministro con la nascita della Repubblica, e concluderà la sua carriera come Presidente poco prima della sua scomparsa.
Raffaele d'Isa


Nei primi anni a governo comunista il Laos intraprenderà una rigida economia di piano, di stretta osservanza marxista-leninista. Ma un assetto eccessivamente arcaico del Paese e una serie di difficoltà in politica estera, che renderanno difficili i rapporti con buona parte dei Paesi confinanti, suggeriranno un atteggiamento di maggiore compromesso a partire dalla metà degli anni '80.
Raffaele d'Isa
É così che il Laos comincia a reintrodurre la proprietà privata e alcune forme di libera impresa, mentre riprendono parallelamente le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. Anche sul piano culturale il Laos cerca di coltivare una propria identità nazionale per scongiurare un eccessivo appiattimento su altre realtà nazionali pure a ideologia comunista, ma con una maggiore visibilità internazionale. Il Laos non poteva infatti sottovalutare il rischio di una certa subordinazione nei confronti di Paesi comunisti dai quali aveva ricevuto sostanziale supporto, specialmente negli anni della guerra civile da cui aveva avuto origine il governo in carica dopo il 1975, quali il Vietnam, la Cina e l'Unione Sovietica.

Raffaele d'Isa



Anche l'assetto grafico che il Laos ha scelto per la propria bandiera tradisce lo stesso proposito, dal momento che nessun simbolo comunista è raffigurato a rappresentare la nazione, a differenza di quanto avevano fatto altri Paesi comunisti in stretti rapporti col Laos. La bandiera comunista con falce e martello è invece regolarmente affiancata (ancora oggi) alla bandiera nazionale della Repubblica Popolare Democratica del Laos.

Raffaele d'Isa


La bandiera del vecchio regno sopravvive in qualche misura nella gran varietà di souvenir, facilmente reperibili oggi in Laos, che raffigurano l'elefante a tre teste (che allude al più antico regno da un Milione di Elefanti). La bandiera repubblicana esprime invece un disco bianco (l'unità del popolo) iscritto in una banda blu (auspicio di prosperità) in campo rosso (il sangue versato per costruire il Paese). Secondo un'interpretazione più romantica, il disco bianco rappresenterebbe la luna piena che risplende di notte sul fiume Mekong.

Raffaele d'Isa



E la bandiera comunista si ritrova oggi nei contesti più insospettabili, rivestendo una funzione che è difficile non considerare anche di tipo ornamentale.

Raffaele d'Isa



Ma seguiamo anche in video questa seconda parte dedicata alla storia moderna del Laos.
Storia del Laos (parte seconda)



A questo punto Raffaele d'Isa lascia la parola allo special guest invitato per l'occasione. Più volte presente in Compagnia del the come relatore d'eccezione per le materie geografiche ed etnoculturali, Walter Porzio ha in più il vantaggio strategico di aver visitato certi Paesi in periodi storici davvero pionieristici per un viaggiatore occidentale.
Walter Porzio


Con tre viaggi in Laos all'attivo (e con una notevole conoscenza dell'intera area indocinese) Walter è infatti in grado di relazionare anche sui cambiamenti riscontrati nel Paese sull'arco di un paio di decenni. E non è poco, dato che l'apertura del Laos al turismo occidentale costituisce un fatto relativemente recente.
Walter Porzio


Nell'inimitabile stile di Walter, gli argomenti toccati si succedono vorticosamente, accompagnandosi a suggestive memorie personali. Anche la lettura di un articolo pubblicato da anni diventa un ulteriore prezioso contributo.
Walter Porzio

Walter Porzio


Come in altre simili circostanze, le parole e i ricordi di Walter affascinano a tal punto la sala da rendere impossibile porre al relatore precisi limiti temporali. É per questa ragione che, con l'avvicinarsi dell'evento all'ora della sua chiusura ufficiale, si lascia ai presenti la libertà di trattenersi anche oltre, in un piacevole supplemento di ascolto. A conforto del momento sopraggiunge una discreta cerimonia del the, che si affianca a Walter Porzio lasciandogli ancora campo libero.
cerimonia del the

cerimonia del the

cerimonia del the


Tutti i the assaggiati nel corso del pomeriggio sono di provenienza laotiana, e questo vale anche per l'infuso con cui si celebra la consueta cerimonia del the. Le foglie usate per l'occasione non provengono tuttavia dalla camellia sinensis e non sono quindi foglie di the. A dispetto del nome con cui vengono messe in commercio — Mulberry tea — queste foglie appartengono a una pianta di gelso. Oltre ad essere naturalmente dolce e gradevolmente aromatico, il Mulberry tea ha spiccate proprietà terapeutiche, ed è usato in farmacologia come anti diabetico e nella produzione di antidoti contro il veleno della vipera asiatica.
Cerimonia del the


Ma la scelta del Mulberry tea è anche coerente col fatto che questa pianta di gelso è abbondantemente coltivata in Laos in quanto costituisce il nutrimento dei bachi da seta, una delle principali produzione del Paese. La visita ai centri di artigianato della seta è uno dei momenti più tipici del viaggio in Laos.
seta laotiana

Cerimonia del the



La buona tenuta del Mulberry tea per le infusioni multiple aiuta a ripetere la cerimonia e a prolungare il dibattito intorno alle considerazioni di Walter Porzio. Il discorso ritorna ai momenti più toccanti di contatto con le etnie di montagna del Laos durante il viaggio di Sylvie e Raffaele. Ma anche Walter può vantare simili esperienze di cui mette al corrente il pubblico in sala.
Cerimonia del the


Anche la ricca fase conclusiva dell'evento è documentata da una ripresa video con cui è possibile rivivere quei momenti.
Walter Porzio


Durante la rievocazione della sosta con pernottamento in un villaggio di etnia Akha Mouchi nella remota provincia settentrionale di Phongsaly, vengono mostrate alcune riprese video di canti tradizionali locali eseguiti in nostro onore. In questa atmosfera, e con la complicità di ulteriori tazze fumanti du Mulberry tea (di cui sono fornite precise illustrazioni tecniche), ci si avvia verso un lento commiato . . .
Cerimonia del the











































Tutti coloro che partecipano ai nostri eventi danno con ciò il proprio consenso alla diffusione della propria immagine eventualmente inclusa in fotografie e/o videoregistrazioni effettuate nell'occasione.

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