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domenica 3 febbraio
20 gennaio 2013

Interviene la Prof.ssa Paola Carbone, docente presso la Libera Università IULM di Milano.


Con l'inizio del nuovo anno la Compagnia del the presenta un evento dal taglio insolito. Non si tratta di un esperimento isolato, ma l'idea è quella di inaugurare tutta una nuova linea di progetti-evento tesi a propiziare un'ambiziosa operazione: fornire un contributo all'unificazione del pensiero scientifico con il pensiero umanistico. E tutto ha inizio proprio a partire dalle colonne portanti dei due "contrapposti" pensieri: matematica e letteratura.




La consueta fase di accoglienza dei soci intorno alle 16:00. I colori e l'allestimento della sala circondano i primi arrivati. I the offerti sono caldi: the verde cinese aromatizzato al lychees e the nero turco "Rize", con infusione dolce e leggera ma con la presenza di spiccate note agrumate.
accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza


Il saluto di Sylvie Capelli alla sala è accompagnato dalla lettura di una poesia di ispirazione geometrico-analitica tratta dal blog "Popinga ":
introduzione

introduzione

introduzione

introduzione


L'introduzione di Raffaele d'Isa ha lo scopo di "acclimatare" il pubblico all'idea che un'opera letteraria possa poggiare non solo su di un abito mentale dell'autore prossimo alla mentalità matematica, ma addirittura su veri e propri algoritmi matematici.
Raffaele d'Isa


In questo ordine di idee il primo e più familiare algoritmo, senz'altro più conosciuto da chiunque perché divulgato dall'enigmistica, è proprio l'anagramma. Sono quindi chiarite le precise regole matematiche che disciplinano la tecnica dell'anagramma:
introduzione

introduzione


Vengono così illustrati alcuni singolari effetti derivanti dall'applicazione della tecnica dell'anagramma a intere frasi che finiscono, a partire da un dato testo, per rivelare esiti di tipo quasi oracolare.
introduzione

introduzione


Un diverso tipo di algoritmo applicabile a testi con analoghi risultati è offerto da un complesso e importante strumento di algebra lineare: la matrice. Dopo aver dato una elementare ma rigorosa definizione di questo particolare oggetto matematico, si passa ad un secondo esempio utilizzando una frase contenente un interrogativo sulle sorti della seconda guerra mondiale. Considerando questa domanda come formulata all'inizio della guerra, l'applicazione al testo di uno schema matriciale sortisce effetti sorprendenti.
introduzione


Calcolando un capoverso per ciascuna parola, e organizzando il testo cosi ottenuto secondo lo schema di una matrice su 6 righe e 11 colonne, le lettere che appaiono ordinate sulla terza colonna trasmettono un brivido di sorpresa in sala.
introduzione

introduzione

introduzione


A fronte di certi effetti apparentemente miracolistici o divinatori si ribadisce tuttavia che, date le regole di applicazione di un algoritmo come l'anagramma o la matrice (nel secondo esempio) a una parola o a una frase di partenza, la probabilità di ottenere dei risultati di senso compiuto concordi col significato delle espressioni iniziali è oggettivamente alta. Niente effetti speciali, quindi, o "esoterismo" del linguaggio dietro un'abbondante casistica di simili applicazioni.

introduzione

introduzione


Ma proprio nel momento di massima sorpresa del pubblico, viene annuciato l'ingresso di un insolito ospite. Si tratterebbe del "pronipote" di Iginio Ugo Tarchetti, uno dei poeti della storica Scapigliatura milanese.

lettera U

Il sedicente pronipote omonimo del poeta scapigliato attende intanto di essere chiamato per il suo ingresso in sala.


letteraU


E assistiamo nel video che segue all'intera performance di Lorenzo Marangon: "La lettera U" di Iginio Ugo Tarchetti.




Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon


La coscienza letteraria dell'autore del pezzo (il vero Iginio Ugo Tarchetti) si riflette sia sull'aspetto grafico di una lettera dell'alfabeto sia sul suo aspetto fonetico; e ciò offre uno spunto proprio sull'origine ideografica dei primi alfabeti. Solo in un successivo momento gli alfabeti arriveranno infatti (e più efficacemente) a rappresentare segni corrispondenti a suoni.
Raffaele d'Isa


Ma i processi storici con cui si sono formati gli alfabeti relativi ai linguaggi naturali non sono privi di approssimazioni anche gravi come, ad esempio, la mancata corrispondenza costante tra segni e suoni. Questo e altri problemi di "progettazione" della lingua sono invece superati nei linguaggi artificiali costruiti con l'ausilio degli strumenti offerti dalla logica-matematica.
pubblico


L'attenzione si sposta adesso sul piano delle correnti letterarie che si sono rivelate più sensibili all'introduzione di tecniche di derivazione matematica nei processi di composizione dell'opera. Un secolo come il novecento, che sembra consacrato alla liberazione del verso poetico dal giogo delle metriche, riserva invece la sorpresa di scuole letterarie che hanno saputo creare una nuova dimensione del vincolo alla scrittura poetica e anche narrativa. Ne parla la professoressa Paola Carbone, docente presso la Libera Università IULM di Milano.
Paola Carbone


La docente fa infatti riferimento al movimento letterario francese dell'OULIPO (Ouvroir de Littérature Potentielle, ovvero "officina di letteratura potenziale"), sorto su iniziativa di un gruppo di letterati e matematici che hanno così unito in un'attività di confronto i propri ambiti di ricerca e i rispettivi abiti mentali.
pubblico


Ma si dà anche il caso di autori in seno all'OULIPO che sono contemporaneamente letterati e matematici, come è il caso per Jacques Roubaud.
(Riunione dell’OULIPO a Boulogne, presso Parigi, il 23 settembre 1975 nel giardino di François Le Lionnais. Si può osservare al centro, con occhiali e giacca chiara, il fondatore del movimento Raymond Queneau; e seduto, primo a sinistra, Italo Calvino).
oulipo

OULIPO


Paola Carbone


L'intervento di Paola Carbone prosegue in maniera teorico-pratica con l'intervento di Sylvie Capelli. La docente introduce infatti anche il movimento letterario gemello italiano dell'OPLEPO (Opificio di Letteratura Potenziale), con caratteristiche analoghe. In questo modo è possibile prendere in considerazione dei testi in lingua italiana ed esaminare le particolari costrizioni di tipo matematico-statistico che questi autori applicano al testo poetico.
Paola Carbone

Dalla teoria alla pratica: Sylvie dà lettura di un testo di Piero Falchetta tratto dal sito ufficiale OPLEPO.
Pietro Falchetta

letture da OPLEPOpubblico


Ed ecco un diverso esempio tratto dall'opera di un altro autore dell'OPLEPO (poi uscitone): Aldo Spinelli.
Aldo Spinelli


Tra la sorpresa del pubblico prosegue l'illustrazione di questa insolita pagina della letteratura novecentesca da parte di Paola Carbone, con le frizzanti performance di Sylvie Capelli.
Sylvie & Paola

Sylvie & Paola

Sylvie & Paola

sylvie e paola

Sylvie & Paola

Sylvie & Paola

Al termine dell'intervento della relatrice e dell'attrice, Raffaele d'Isa riprende la parola per sottolineare il probabile sconcerto in quanti coltivano una visione più tradizionale dello scrivere poesia.
Raffaele d'Isa

Ma è proprio per fugare ogni dubbio, nel senso che anche le espressioni oulipiane e oplepiane costituiscano vera poesia, che Raffaele invita a fare il suo ingresso in sala addirittura il padre Dante. Ponendo direttamente a lui alcune fondamenteli domande, si cercherà di sciogliere ogni perplessità.
intervista a Dante

Le domande al sommo poeta riguardano innanzitutto le diverse componenti matematico-geometriche presenti nella struttura della Divina Commedia.
intervista a Dante

Intervista a Dante

Intervista a Dante

Ma tutta la "finzione" messa in scena con l'intervento del "Dante"-Enrico Asti ha lo scopo di realizzare uno spaccato delle conoscenze scientifiche e matematiche mediamente disponibili al letterato di epoca tardo-medievale in Europa.
Intervista a Dante

Intervista a Dante

Intervista a Dante

Intervista a Dante

Il dialogo semi-serio si conclude non senza toccanti suggestioni metafisiche; ma anche con l'invito ad entrare nella ormai incombente pausa Aperithé.
Intervista a Dante

Intervista a Dante


Al momento dell'Aperithé un inatteso articolo alimentare fa rapidamente il suo ingresso in sala. Si tratta dell'ultima creazione a tema degli Artisti di Aperithé: i biscotti alfanumerici.
biscotti alfanumerici

biscotti alfanumerici

Questi fragranti e gustosi biscotti al burro recano ciascuno impresso su, in cioccolata fondente, un numero o un simbolo matematico oppure una lettera dell'alfabeto. Ogni pezzo è realizzato a mano ed è diverso da tutti gli altri. Unico carattere in comune: il sapore.
biscotti alfanumerici



biscotti alfanumerici

biscotti alfanumerici

biscotti alfanumerici

Aperithé


Nonostante ai biscotti alfanumerici sia riservata la posizione più eclatante fra i cibi tematici collegati all'evento, anche altre portate manifestano un legame più o meno sottile con gli argomenti trattati, com'è d'altra parte usuale per ogni Aperithé.
Aperithé

In onore alle origini arabe dell'algebra, appaiono infatti portate tipiche della tradizione mediorientale, come cuscus e humus; ma anche verdure cotte in tajine.
Aperithé



Aperithé

Aperithé

Aperithé

Non mancano abbondanti caraffe di the freddo: the verde giapponese aromatizzato a un mix di oli essenziali di ciligia, mandorla e pistacchio; e il celebre milk oolong: the semiossidato cinese capace di produrre una stupefacente nota aromatica alla crema di latte.
Aperithé


E nemmeno mancano indicazioni, spiegazioni e perfino aneddoti sui the scelti e gustati durante questo Aperithé.
Aperithé


La Compagnia ha infatti attinto a piene mani dai consigli di "Arte & Professione del the" per dissetare nel migliore dei modi i convenuti a questo evento.
Aperithé


E, se qualcuno preferisce scegliere il proprio abbinamento the-cibi solo dietro un confortante parere...
Aperithé66



... c'è chi è invece capace di provvedere in piena autonomia ad una sapiente mescita di the caldo — in questo caso — aromatizzato all'olio essenziale di lychees.
Aperithé

Aperithé


Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé


Al termine dell'Aperithé, la parola passa a Sylvie Capelli, per una lettura tratta da un brano di "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino, tra i più noti esponenti novecenteschi dell'OULIPO.
Sylvie Capelli

Sylvie Capelli





Il brano letto appartiene alla fase conclusiva di un romanzo piuttosto complesso e dai tratti anche sperimentali. Ma ciò che più avvicina la lettura scelta alle tematiche trattate nel corso dell'evento è l'applicazione di un algoritmo aritmetico — la sottrazione — al procedimento narrativo-descrittivo.
Sylvie Capelli


Su questi aspetti interviene in particolare Raffaele d'Isa, al termine della lettura, per sottolineare che l'algoritomo sottrattivo, in base al quale il personaggio narratore nel racconto riduce ad una sostanziale nudità il paesaggio a lui ciscostante, non si limita a prodursi nella mente del protagonista; ma acquista una portata reale in base ad un preciso isomorfismo linguaggio-pensiero-mondo. E queste vedute sono proprie del filosofo Ludwig Wittgenstein, che tanto peso ha avuto nello sviluppo della logica e della filosofia del linguaggio del '900.
Raffaele d'Isa


Anche Roberto Caracci, presente in sala, è invitato a prendere la parola su Calvino.
Roberto Caracci


E Roberto si collega alla stessa linea di analisi relativa alla tendenza di Calvino a coltivarsi, come autore, anche nel senso di recepire notevoli influenze di derivazione logico-matematica.
Roberto Caracci


In più, il critico sottolinea anche la presenza di modelli geometrici non euclidei nell'impostazione di altre opere di Calvino, e ne dà alcuni esempi.
Roberto Caracci


Dopo il breve intervento di Roberto Caracci, ampio spazio è di nuovo offerto alla prof.ssa Paola Carbone per un nuovo intervento sulle sperimentazioni praticabili in ambito letterario mediante l'applicazioni di algoritmi non solo di tipo matematico-statistico, ma addirittura di tipo informatico.
Paola Carbone


"Per quanto la presenza dei computer sia pervasiva, il grande pubblico della letteratura non sa che dagli anni ‘90 del Novecento vengono prodotte opere letterarie di indubbio valore artistico che si affidano al computer come loro strumento di produzione, distribuzione e fruizione".
Paola Carbone


"Per prima cosa, è doveroso distinguere tra la letteratura digitale e la letteratura elettronica. La prima include qualsiasi testo letterario in formato digitale, e quindi per esempio anche la Divina Commedia in pdf. La seconda invece si rifà a quelle opere concepite per essere, appunto, create e fruite attraverso un medium digitale — laptop, desktops, servers, cell phones, game consoles, interactive environment controllers, — e che sono condizionate dai software o dalle applicazioni con cui sono state create e che ne determinano le modalità di comunicazione: flash, storyspace, html, facebook, email, twitter…"
Paola Carbone


Un ambito di sperimentazione diverso, pur nello stesso ordine di idee, è quello dell'utilizzo — in forma esclusiva o ibridata col linguaggio naturale — di uno o più codici macchina nella composizione dell'opera letteraria.
Paola Carbone


Quella delle nuove forme di letteratura risultanti dall'incontro avanguardistico con i linguaggi, gli strumenti e i media informatici e telematici costituisce argomento forse ancora sconcertante per una parte del pubblico presente in sala, come testimoniano esclamazioni e reazioni non sempre concordi. Ma la risposta prevalente è quella di uno stimolante stupore. Mentre nuove tazze colme di the caldo entrano in sala a confortare i presenti, scorre un ultimo video con cui la prof.ssa Paola Carbone conclude il suo intervento.



La studiosa si è poi trattenuta a lungo nella fase di commiato per soddisfare domande e curiosità sugli argomenti trattati. Ulteriori utilissime informazioni e itinerari di studio e approfondimento sono rinvenibili nel sito personale di Paola Carbone. A questo diverso link è invece disponibile la pubblicazione sul Sole 24 ORE on line di una "Storia della letteratura elettronica di Paola Carbone".


















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