Adesioni
  
 Prossimi eventi
 Archivio eventi
Eventi Aperithe 
 
 


domenica 7 aprile

domenica 7 aprile

Intervengono:

Roberta Rho
Roberto Caracci


In questo primo evento a tema geografico dell'anno, la Nuova Zelanda potrebbe apparire come una scelta insolita in quanto cornice per un evento culturale della Compagnia del the.

Preziosi contributi alla conoscenza del Paese, singolari e in gran parte inattese "scoperte" culturali, e infine il consueto stile cross-over della Compagnia promettono invece emozioni ad alto livello durante il pomeriggio di domenica 7 aprile!


*****


Verso le 16:00 si apre, come di consueto, la fase di accoglienza in sala con tazze di the caldo e bicchierini di the freddo a scelta degli invitati.
accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza


accoglienza29

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza


Raffaele d'Isa sottolinea in partenza l'apparente "stranezza" di un evento culturale dedicato alla Nuova Zelanda, un Paese che sembra non avere profonde tradizioni culturali a differenza dei temi scelti in precedenti eventi della Compagnia del the a carattere geografico.
Roberta Rho



Ma le cose non stanno esattamente così. In sede di studi preparatori, sono emerse infatti delle caratteristiche complessivamente molto interessanti in tutto ciò che è possibile illustrare e raccontare sulla Nuova Zelanda.
Roberta Rho


Questo evento si avvale inoltre della presenza di un prestigioso special guest: Roberta Rho. Roberta non è solo una professionista del turismo da anni specializzata in questa destinazione; ma è anche una persona che ha vissuto dieci anni in Nuova Zelanda acquisendo una conoscenza davvero minuziosa dei diversi aspetti del Paese: dal territorio alla società.
Roberta Rho


Ed è proprio a Roberta Rho che è affidata l'illustrazione del Paese nelle sue bellezze paesaggistiche, nelle sue curiosità climatiche e in tutto ciò che è possibile scoprire dalle sue spiegazioni; assieme alle splendide immagini che sono state predisposte per l'occasione.
Roberta Rho

Roberta Rho


Roberta riesce a catturare immediatamente l'attenzione dei presenti col suo modo di presentare la Nuova Zelanda. Contraria infatti da sempre ad una impostazione tradizionale che vede in questa destinazione una sorta di estensione del viaggio in Australia, Roberta sottolinea proprio la singolarità di esperienza che il viaggio in Nuova Zelanda è capace di offrire.
Roberta Rho


Rispetto ai consueti eventi professionali in cui è coinvolta tutto l'anno, in questa occasione l'intervento di Roberta è senz'altro meno fitto dei dettagli tecnici necessari agli operatori del turismo. Ma il più rilassato contesto le consente anche di soffermarsi sulle sue passate esperienze in terra di Nuova Zelanda, via via che le immagini dei paesaggi scivolano illustrate e commentate.
Roberta Rho

Roberta Rho

Roberta Rho



Con una superficie non molto inferiore a quella dell'Italia, la Nuova Zelanda conta appena meno di 4 milioni e mezzo di abitanti contro i quasi 70 milioni dell'Italia. La densità di popolazione è, per di più, di soli 16 abitanti per km quadrato contro i 202 abitanti per km quadrato dell'Italia. Ciò serve a dare appena un'idea di cosa può significare viaggiare in un Paese con incantevoli paesaggi, così poco alterato dalla presenza umana.
Roberta Rho


Nettamente distinta in un'Isola del nord e un'Isola del sud, la Nuova Zelanda mette così insieme due territori con spiccate differenze morfologiche, climatiche e paesaggistiche.
Roberta Rho


Possibilità di balneazione negli scenari incontaminati di un constesto sub-tropicale, paesaggi marcati da una suggestiva connotazione vulcanica e geotermica e la presenza dell'ormai celebre cultura Maori sono i tratti caratteristici dell'Isola del nord.
Roberta Rho

Roberta Rho

Roberta Rho

Roberta Rho

Roberta Rho


L'Isola del sud, per contro, si caratterizza per elevate catene montuose con picchi e vallate da fiaba, spettacolari ghiacciai che talvolta arrivano a lambire le acque del mare e fiordi profondi e boscosi che frastagliano le coste.
Roberta Rho

Roberta Rho

Roberta Rho


Accanto alla competenza tecnica con cui un'operatrice del settore descrive una meta che costituisce oggetto del suo lavoro, la circostanza che Roberta Rho ha vissuto un decennio in Nuova Zelanda aggiunge alle illustrazioni una componente di realismo e coinvolgimento, e porta in sala più che un frammento da questa terra di fiaba.
Roberta Rho

Roberta Rho


Le domande del pubblico sorgono ben presto numerose, e Roberta sarà impagnata a soddisfare mille curiosità anche durante la successiva pausa Aperithé.
Roberta Rho


Intanto però l'attenzione si sposta su di un breve profilo storico di un Paese notoriamente giovane, e apparentemente privo di storia e tradizioni da scoprire per il viaggiatore. Ma anche su questo fronte la Nuova Zelanda rivela un inatteso fascino.
Raffaele d'Isa


Alle origini della Nuova Zelanda si colloca senz'altro l'arrivo in questa terra del popolo Maori, datato pressappoco all'epoca in cui Dante Alighieri componeva la Divina Commedia in Italia.
Raffaele d'Isa


Il popolo Maori è la risultante di un complesso flusso migratorio che, secondo le teorie più accreditate, sarebbe partito dall'isola di Taiwan, attraversando Melanesia e Micronesia per giungere in area polinesiana. Di qui, un flusso di ritorno avrebbe determinato il ceppo che si è infine insediato nell'Isola del nord in Nuova Zelanda.
Raffaele d'Isa


La cultura a cui è più facile accostare la civiltà Maori è quella dei popoli della Papuasia. I vari tratti di questa cultura sono illustrati con diversi interventi aggiuntivi di Roberta Rho, preziosi per le sue esperienze dirette con i Maori.
Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


Oggigiorno la cultura Maori costituisce addirittura un tratto dell'identità nazionale neozelandese, e la popolarità della squadra di rugby degli All Blacks (i cui giocatori appartengono in gran parte all'etnia Maori) è senz'altro un veicolo di promozione di questa cultura in tutto il mondo...
Raffaele d'Isa


... ma i rapporti tra i Maori, residenti in Nuova Zelanda fin dal nostro Medio Evo, e i successivi abitanti di origine europea non sono sempre stati facili; come d'altra parte in tutte le storie di colonizzazione. Di qui, Raffaele d'Isa prende le mosse per una veloce carrellata sulle tappe dell'europeizzazione del Paese a partire dall'epoca delle grandi scoperte.
Raffaele d'Isa


Si deve all'olandese Abel Tasman il primo contatto della civiltà europea con la Nuova Zelanda a metà del '600. Ma quella spedizione non fu molto fortunata, e la nuova scoperta fu sostanzialmente trascurata per più di un secolo. La "riscoperta", con ben più importanti conseguenze, si deve al leggendario navigatore inglese James Cook, nel 1769.

Raffaele d'Isa


Da quella data in poi la storia della Nuova Zelanda prende una strada nuova e irreversibile. Di seguito, le tappe fondamentali delle epoche successive.
Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


La parentesi storica rivela insospettabili spunti di interesse per un Paese così relativamente giovane coma la Nuova Zelanda. Ma arriva adesso il momento della pausa Aperithé. Le scelte gastronomiche — come sempre a tema con la materia dell'evento — sono cadute questa volta su di una selezione di particolari formaggi di capra, pecora ed erborinati, a ricordare la circostanza che in Nuova Zelanda l'industria casearia è particolarmente fiorente proprio nella lavorazione di queste varietà di formaggio.
Aperithé

Aperithé

Aperithé


Questa e altre spiegazioni sono fornite da Sylvie Capelli ad apertura dell'Aperithé. Ma le caratterizzazioni gastronomiche non finiscono qui. Appaiono sulla tavola anche dei tipici biscotti neozelandesi: gli Afghan, a base di cacao, farina, zucchero, burro, noci e... corn flakes! Con grande sorpresa, viene poi introdotto un dolce tipico della tradizione regionale italiana: la pastiera napoletana; un'apparente bizzarria che si spiega però con l'ormai noto stile cross-over della Compagnia del the!
Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé


Milk oolong a bassa ossidazione con sentori naturali di crema di latte e the verde giapponese con aromi di ciliegia, mandorla e pistacchio sono i the freddi che si aggiungono in questa fase ai the caldi precentemente preparati (the oolong ad alta ossidazione con note tostate di frutta secca e the verde cinese al lychees). In basso, un esempio di "dipendenza da the" contratta da un socio della Compagnia del the.
Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithè


Alla ripresa si torna a parlare di Nuova Zelanda, questa volta con un taglio che fa risaltare più di una curiosità relativa al Paese. Si comincia con alcune caratteristiche morfologiche che mettono questa terra in connessione proprio con l'Italia.
curiosità sul Paese


Sebbene la Nuova Zelanda si trovi agli esatti antipodi dell'Italia, le caratteristiche climatiche sono molto diverse, per la circostanza che il Paese australe si ritrova piuttosto isolato, immerso com'è nella massa dell'Oceano Pacifico. Di qui, l'estrema variabilità del clima, anche nel corso della stessa giornata. Ma da questa caratterstica discende anche una sorprendente scoperta offerta in esclusiva ai soci della Compagnia del the: in Nuova Zelanda si produce dell'ottimo the!

curiosità sul Paese


La storia della famiglia Chen viene ripercorsa, insieme ad un'accurata descrizione della caratteristiche del the di tipo oolong e alla illustrazione di alcune immagini dell'azienda Zealong. E sono proprio un paio di tipologie di questo the ad essere offerte abbondantemente (fra gli altri the) nel corso di questo incontro.
curiosità sul Paese

curiosità sul Paese


Altra informazione piuttosto singolare — ma questa volta più nota al grande pubblico — è la circostanza che la Nuova Zelanda ha offerto i propri paesaggi per tutte le scene in esterno girate nella saga cinematografica de "Il Signore degli anelli".
curiosità sul Paese


Gli appassionati della saga in viaggio nel Paese, o i turisti che avessero voglia di approfittare proprio dell'occasione per saperne di più, hanno addirittura la possibilità di organizzare dei tour mirati nelle diverse località coinvolte come set cinematografici. La cartina in basso mostra le diverse possibilità di itinerario.
curiosità sul Paese


L'Isola del nord ha ospitato, per lo più, il set fisso della produzione in una località che già oggi riserva al visitatore tutto il fascino di un museo a cielo aperto.

curiosità sul Paese

curiosità sul Paese


Passando dall'Isola del nord all'Isola del sud, le tappe del viaggio sulla scia de "Il Signore degli anelli" si caratterizzano per la scoperta di paesaggi più vasti e primordiali, nei quali è possibile immergersi con tutto il dovuto carico di suggestioni letterarie e cinematografiche.

curiosità sul Paese


L'intervento, a cura di Raffaele d'Isa, si arricchisce di continui e preziosi contributi da parte di Roberta Rho, che ha fisicamente viaggiato attraverso questi itinerari.
curiosità sul Paese

curiosità sul Paese

curiosità sul Paese


Arriva il momento di presentare rapidamente una piccola galleria di celebrità neozelandesi note a livello internazionale.

celebrità


Il discorso procede necessariamete a volo d'uccello. Ed è così che vengono tracciati dei brevi profili di Sir Edmund Percival Hillary, primo scalatore dell'Everest, e dell'attore Russell Crowe...

celebrità

celebrità


Quando si passa a parlare di Temuera Derek Morrison, attore di origine Maori, si ha a prima vista l'impressione di essere passati all'esame di un personaggio assai meno noto dei precedenti...

celebrità


...ma l'attore ha interpretato un ruolo di rilievo in uno dei film di una saga cinematografica perfino più rinomata de "Il Signore degli anelli".
celebrità

celebrità

celebrità


Una curiosità dalla trama di "Guerre stellari" sta nel fatto che Jango Fett, il personaggio interpretato da Temuera Morrison, costituisce la matrice dell'"esercito dei cloni". Più o meno inconsapevolemente, la sceneggiatura di una delle più importanti saghe del cinema fantasy ha messo al centro di tutta l'azione bellica... un esercito Maori!
celebrità


Passando ad una importante espressione delle letteratura del '900, Raffaele d'Isa introduce la vita e la personalità di Katherine Mansfield, nata a Wellington nel 1888.
Katherine Mansfield

Katherine Mansfield


Katherine Mansfield visse in realtà in Nuova Zelanda solo durante i primi 14 anni della sua non lunga vita, con l'aggiunta di un breve rientro in patria tra il 1906 e il 1908. La preferenza della scrittrice per il contesto europeo non va tuttavia vista come un rifiuto della terra neozelandese, quanto come la necessità da parte di uno spirito creativo e avido di conoscenza di vivere nell'area del mondo all'epoca più ricca e stimolante dal punto di vista artistico e culturale. In Europa Katherine Mansfield viaggiò molto, soggiornò in località diverse ed ebbe feconde frequentazioni culturali.
Katherine Mansfield


La scrittrice visse in un periodo magmatico della cultura europea. La sua sensibilità e il suo spirito di ricerca furono pari alle sue sregolatezze, ma la contrazione della tubercolosi accorciò le sue prospettive di vita. Negli ultimi anni Katherine Mansfield si diede alla sperimentazione di cure alternative, dalle applicazioni scientifiche all'avanguardia alla via esoterica di Georges Ivanovic Gurdjeff, nella cui residenza a Fontainebleau trovò invece la morte.
Katherine Mansfield

Katherine Mansfield


Per dare al pubblico un più forte senso di immedesimazione nella scrittura e nella sensibilità artistica di Katherine Mansfield, Sylvie Capelli e Silvia Marcacci eseguono una lettura scenica su due racconti tratti, rispettivamnete, dalla raccolta "Bliss" e dalla raccolta "Something Childish but very natural": "La fuga" e "Scene primaverili".
Katherine Mansfield

Katherine Mansfield

Katherine Mansfield


Le due attrici riescono a rendere efficacemente specialmente i passaggi più nervosi e ricchi di onomatopee della scrittura di Katherine Mansfield.
Katherine Mansfield

Katherine Mansfield


La performance è seguita da un intervento di Roberto Caracci — docente, critico e narratologo — sull'opera di Katherine Mansfield nella letteratura del '900.
Roberto Caracci

Roberto Caracci


Lo studioso inizia col sottolineare che si rende innanzitutto necessario distinguere, nella produzione letteraria di Katherine Mansfield, fra racconti brevi da un lato e scritti vari dall'altro lato.
Roberto Caracci


... e mentre il critico espone il suo pensiero, nuove tazze di the fumante fanno il loro ingresso in sala.
Roberto Caracci



"Gli scritti vari costituiscono prose a carattere non narrativo, e hanno il pregio di mettere tutta la sensibilità artistica e umana di Katherine Mansfield a contatto con le grandi problematiche dell'arte e della cultura a lei contemporanee. La lettura di questi scritti è utile allo storico della letteratura, ma è anche affascinante per chi è sedotto dalla leggenda di Katherine Mansfield".
Roberto Caracci


I racconti brevi, aggiunge Roberto, hanno invece a che fare con la vera e propria opera narrativa della scrittrice; e cioè col nucleo essenziale della sua produzione. Questi racconti brevi possono distinguersi in un primo gruppo dallo stile più caustico e satirico, in cui prevale un'intenzione programmatica di critica sociale; e un secondo gruppo in cui la Mansfield affronta i grandi sentimenti dell'anima, il senso tragico della vita, l'ineluttabile presenza del male nell'esistenza umana.
Roberto Caracci


"Il genere prediletto da Katherine Mansfield, la short story, appare in effetti piuttosto schiacciato tra altri due generi letterari: la poesia e il romanzo. Come la prima, il racconto breve necessita di un linguaggio denso, in cui il peso specifico di ogni parola sia elevato. Come il secondo, la short story ha a che fare con personaggi e intrecci. La short story non può tuttavia permettersi le atmosfere dilatate del romanzo, che più spesso imita la vita reale in trame incompiute, dai finali aperti. Lo schema del racconto breve tende invece a convergere verso una conclusione più netta".
Roberto Caracci


L'eco della lettura di Sylvie e Silvia, i sentiti commenti critici di Roberto e la delicata persistenza dell'ultimo the verde cinese al gelsomino servito in sala lasciano sfumare l'incontro in una lunga fase di commiato.
Roberto Caracci

Roberto Caracci



























Tutti coloro che partecipano ai nostri eventi danno con ciò il proprio consenso alla diffusione della propria immagine eventualmente inclusa in fotografie e/o videoregistrazioni effettuate nell'occasione.

Archivio eventi: