Un evento
fortemente desiderato in seno alla Compagnia del the per
aggiungere anche la nostra voce ai molteplici riconoscimenti
già ricevuti dalla scrittrice nel corso di più di un anno di
presentazioni, interviste e partecipazioni ad eventi culturali
e trasmissioni televisive.
Un
racconto-confessione sulla piaga della violenza inflitta alle
donne. Una testimonianza di superamento e di riscatto verso la
piena realizzazione della propria personalità in una nuova dimensione di solidarietà con
le altre donne coinvolte in esperienze simili.
Ma la Compagnia del the ha voluto anche
dare il dovuto risalto alle componenti di forza e perfino di
superiorità presenti nella dimensione femminile, di cui danno
testimonianza racconti e leggende di divinità e personaggi
storici depositati nella coscienza mitografica di svariati
popoli fin dall'alba dell'umanità.
Dettagli
della sala durante la fase di
accoglienza.
Uno sguardo
sulla carta geografica ai luoghi di origine dei prodotti, nel
presentare al pubblico la carta dei the selezionati da "Arte & Professione del
the" e gustati durante l'incontro. Il the di
accoglienza è il the "nero" turco
Rize, prodotto sulle rive del mar
Nero.
La voce di
Sylvie Capelli
porta immediatamente la sala nel vivo delle pagine di "Io e le spose di Barbablù"
di Ada Celico. La selezione di testi dal racconto
autobiografico cerca di dare un'idea complessiva del lavoro
dell'autrice.
Il pubblico ascolta.
In secondo
piano l'autrice: Ada
Celico.
La voce di Sylvie modula
con brusche e intense variazioni, allo scopo di avvicinarsi il
più possibile ai complessi stati d'animo che
l'autrice-protagonista del racconto propone al lettore.
Prende la parola per un breve intervento
Raffaele d'Isa
che si sofferma soprattutto sugli aspetti stilistici
dell'opera: "Ho provato un particolare piacere
nel leggere queste pagine che parlano di dolore immenso con una
leggerezza e poeticità di parola che rendono — per
contrasto — questa scrittura una vera e propria prosa
d'arte". L'intervento sottolinea anche lo stile
di scrittura "veloce" ottenuto dall'autrice prediligendo
periodi molto brevi.
Arrival'ampia parentesi riservata
all'intervento di Roberto Caracci.
Non è la prima volta che il critico si occupa di quest'opera.
Il Salotto Caracci
ha infatti ospitato Ada Celico il 7 giugno 2011 (in fondo a questa pagina è
reperibile il video importato da you tube relativo a
quell'evento).
Le considerazioni di Roberto Caracci
prendono le mosse da un'analisi narratologica del libro —
illustrando il rapporto tra autrice, io narrante e protagonista
del romanzo — e si sviluppano poi in particolare nello
scavo della psicologia femminile coinvolta nell'esperienza
raccontata. Segue uno studio della rappresentazione che il
femminile fa del maschile deteriore.
Si entra a questo punto nell'Aperithé con
degustazione di the verde cinese aromatizzato al lychees e the
verde giapponese aromatizzato ad un mix di agrumi, gustati
freddi insieme a specialità che richiamano le origini calabresi
di Ada Celico, ma anche la tradizione locale milanese, data la
rinascita dell'autrice avvenuta proprio nel capoluogo
lombardo.
Ada Celico (di spalle) tra gli invitati
commenta gli interventi del primo tempo con Roberto Caracci
e Raffaele
d'Isa.
Alla ripresa Raffaele d'Isa
prova ad ampliare il discorso intorno al tema del romanzo,
toccando la materia degli archetipi femminili guerrieri e
volitivi nei miti delle più svariate
tradizioni...
... per accompagnare poco dopo il
pubblico in un excursus multisensoriale al buio in cui le
figure di regine, dee e virago impresse nella storia
dell'umanità sono tratteggiate dalla voce di Sylvie, con il
supporto di diapositive e col sottofondo di musiche di Brian Eno.
Al termine del suggestivo percorso prende infine la parola Ada
Celico, per aggiungere alla trascorsa galleria di ritratti
femminili bellicosi e terribili una precisa declinazione
calabrese: le femminote o
deisse.
Ada Celico ha conosciuto molto da vicino questa realtà
femminile, per esperienza diretta. L'autrice spiega che, dal
punto di vista letterario, la fonte più ricca di informazioni è
il monumentale romanzo di Stefano D'Arrigo, Horcynus
Orca.
In onore di Ada Celico ha inizio la
cerimonia dedicata del the, con infusione di Pu 'ehr cinese
pressato a forma di cuore e profumato ai petali di rosa. Grazia Guarnieri
indossa una maschera veneziana.
Simboli e accessori della cerimonia.
Le immagini riescono a cogliere le
emozioni della fase conclusiva dell'evento.
Intervento critico di Roberto Caracci a seguito della
presentazione di Ada Celico al Salotto Caracci
del 7 giugno 2011.