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Milano,

Domenica 19 Aprile 2009


La civiltà che a tutto diede inizio



Dal mito alla storia, dall'archeologia ai paesaggi, nell'avventura del viaggio a Creta.
Domenica 19 aprile la "Compagnia del the" ha presentato un incontro articolato tra arte e cultura dedicato all'isola in cui sorse "la civiltà che a tutto diede inizio".

  • Letture dalla raccolta di poesie di Raffaele d'Isa "Notte a Elounda", ambientate a Creta.
  • Approfondimenti sulla storia antica e recente dell'isola.
  • Visioni e descrizioni delle più belle località di Creta.
  • Altre letture e dibattiti sulle misteriose divinità minoiche e sulle origini del mito greco.

Con questo evento la Compagnia del the ha concesso uno spazio particolare al mini-poema di Raffaele d'Isa, Notte a Elounda. Uscito l'anno precedente, il libro è stato oggetto di presentazioni e performance in diversi locali pubblici a Milano e in area lombarda.

Nel maggio del 2009 — successivamente a questo evento — il libro è stato diffusamente presentato e commentato con svariate letture al Caffè letterario di Bergamo in abbinamento a una mostra di Marianne Bessière. Moderatore del dibattito è stato Lucio Capelli con la prestigiosa partecipazione di Leonardo Terzo, autore della prefazione a Notte a Elounda.

Raffaele d'Isa ha preferito invece dare in questa sede un taglio diverso e più ampio alla materia trattata nel libro, riducendo letture e commenti e dando più spazio ad ampi interventi complementari tra saggistica, narrativa e poesia che hanno visto in azione altri ospiti. Lo stesso autore di Notte a Eloundao ha curato alcuni approfondimenti storici utili ad avvicinarsi ad alcuni dei componimenti del libro.

Dettagli della sala poco prima dell'inizio dell'evento.



I simboli della civiltà minoica e le allusioni a Creta hanno accompagnato il pubblico con tutto il loro carico di suggestioni durante le varie fasi dell'evento.




L'introduzione di Raffaele d'Isa a Notte a Elounda mira a sottolineare la particolare sovrapposizione di piani che è all'origine del libro. Da un lato la trasfigurazione poetica di un viaggio effettivamente svoltosi qualche anno prima a Creta con la donna poi divenuta sua sposa. Dall'altro lato tutta una serie di suggestioni storiche, politiche, archeologiche e paesaggistiche tratte dall'isola e rifuse successivamente nella poesia del libro. Segue la lettura di una selezione di testi.



Reperto archeologico di adoratore minoano utilizzato per uno studio della copertina di Notte a Elounda, creazione di Mattia Martinelli.


Una prima performance vede Sylvie proporre la lettura di un breve racconto di Jorge Luis Borges ispirato alla figura del Minotauro. Questo essere mitologico consegnatoci dalla mitografia greca è stato il vero protagonista invisibile dell'evento.


Ed è proprio il Minotauro ad aver ispirato un ricco saggio scritto per l'occasione da Lucio Capelli. Lo studioso ha proceduto ad una ricca quanto avvincente ricostruzione delle origini del simbolo, arrivando ad una sorprendente conclusione sulla dimensione del femminile nella civiltà minoica sotto il segno della Grande Madre. Complessa ma comprensibile, la lettura del saggio ha provocato un forte coinvolgimento del pubblico.



Il simbolo del toro come dettaglio da un arazzo di Marianne Bessière.


Un'immagine della taurocatapsia, ovvero la giostra del toro. Nella Creta Minoica ragazzi e ragazze eseguivano a coppie dei salti acrobatici volteggiando sul toro dopo averlo afferrato per le corna e aver ricevuto dall'animale una forte spinta verso l'alto. Il partner restava alle spalle del toro pronto ad afferrare il saltatore in arrivo.



In un suo nuovo intervento Raffaele d'Isa sottolinea le singolari caratteristiche del mondo minoico, paragonato alle vicine civiltà dell'epoca, e mette in evidenza degli insospettabili tratti di modernità della Creta antica tra i quali la condizione di parità fra i sessi. Di rilievo resta anche la propensione di quel popolo all'arte e allo sviluppo della vita civile piuttosto che all'attività bellica. Questi e altri motivi sono alla base della poesia "La società perfetta", tratta da Notte a Elounda, subito dopo letta.



Sempre alla figura del Minotauro è dedicato un componimento scritto e letto per l'occasione da Flavio Villani.



Oltre al suo ruolo poetico, Raffaele d'Isa prende per mano il pubblico e lo porta in giro per la Creta di oggi, con tutte le sue località d'interesse. Gli spunti storici arrivano poi a toccare anche i periodi successivi alla civiltà minoica. Il mondo greco e romano, il medioevo tra Bisanzio e la dominazione veneta, il duro periodo della dominazione ottomana e l'arrivo infine dell'indipendenza.


Torna ancora una volta alla ribalta il Minotauro con una intensa e lunga interpretazione di Sylvie da un racconto di Friedrich Dürrenmatt dedicato alla figura mitologica. Il pubblico è calamitato dalla lettura di circa mezz'ora e prorompe alla fine in un lungo applauso.




L'evento volge verso la cerimonia dedicata del the. Ne è dedicatario il Minotauro stesso che, nel mistero della sua natura e dei suoi significati, ha davvero catturato l'attenzione dei presenti. Raffaele d'Isa offre la preparazione del "the del Minotauro" un pu'ehr pressato di tipo sheng proveniente dalla regione dello Yunnan nella Cina himalayana. L'accostamento all'uomo-toro è spiegato nelle parole di Raffaele d'Isa: "Questo the produce delle profonde note muschiate che alludono a una dimensione di chiuso e di buio, come possiamo immaginare lo spazio fra le mura del labirinto".


Con queste premesse iniziano i passaggi della cerimonia del the che si conclude con la degustazione dell'infuso offerto al pubblico. I presenti si trattengono ancora piacevolmente a commentare gli argomenti trattati e le sensazioni ricevute durante il ricco incontro.






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