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Paolo Mottana

Paolo Mottana



La Compagnia del the fa proprie le idee che Paolo Mottana (ordinario di filosofia dell'educazione presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca) esprime nel mini-saggio "Piccolo manuale di controeducazione" a proposito di un modello educativo genuino, rispettoso della natura umana — specialmente nell'età della formazione — e talmente innovativo e rivoluzionario da poter apparire provocatorio solo a chi è fautore di un totale immobilismo dell'attuale sistema educativo.

Un'invenzione liberamente ispirata al libro sarà offerta al filosofo. Seguirà la presentazione dell'opera da parte di Roberto Caracci
con la conclusione affidata allo stesso Paolo Mottana. Degustazioni assortite e fiumi di the caldi e freddi completeranno il quadro!
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Anche questo evento si struttura — secondo una fomula già sperimentata con successo — attraverso un primo tempo "a sorpresa" in cui si assisterà ad un'azione teatrale prodotta dalla Compagnia del the e direttamente ispirata al saggio di Paolo Mottana, di cui si affronterà un esame critico solo in un secondo momento. Tutto rigorosamente all'insaputa degli invitati che affluiscono in sala accolti da tazze di the di benvenuto.
accoglienza

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accoglienza

accoglienza

accoglienza


Poche parole introduttive pronunciate da Sylvie lasciano intendere che al centro dell'incontro pomeridiano c'è il "Piccolo manuale di controeducazione" di Mottana; ma su ciò che sta per accadere solo poche suggestive allusioni sono lasciate aleggiare sui presenti in sala.
introduzione

introduzione

Dopo pochi istanti Sylvie scompare dietro una porta e raggiunge gli altri attori opportunamente nascosti. La sala resta abbandonata in una curiosità che si fa sempre più acuta.
introduzione


È Raffaele ad esordire, di fianco alla sala, imbracciando improvvisamente il suo Chapman Stick dal quale cominciano a scaturire suoni dal colore oscuro e dal timbro quasi minaccioso.
performance

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È così che si annuncia al pubblico l'inizio di "Un controeducatore al potere", testo teatrale prodotto dalla Compagnia del the e liberamente ispirato al saggio di Paolo Mottana. L'azione che sta per svolgersi davanti agli occhi dei presenti, come lettura scenica, è un puro volo di fantasia che non trova alcun immediato riscontro nel saggio di Paolo Mottana; ma la sorgente dell'ispirazione e tutta l'intenzione del testo della Compagnia si riconducono dichiaratamente ai contenuti del libro del filosofo, che assiste ancora ignaro in sala.
performance


Per chi desiderasse assistere allo spettacolo senza altre anticipazioni, è questo il momento di accedere immediatamente al video della performance.

Un controeducatore al potere


Al termine del preludio, fa il suo ingresso in sala Lucrezia Ferme, che riveste i panni di una giovane studentessa appena diplomatasi. La ragazza esprime pensieri sulla sua posizione attuale, e cerca di intravedere qualche prospettiva per il proprio futuro.
performance

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Giunta a termine di un ciclo di studi, la giovane donna si sente pronta ad assumere le responsabilità della vita adulta attraverso un percorso che possa darle la giusta collocazione nella società civile; ma fosche nubi di tempi di crisi si addensano sui suoi orizzonti.
performance


Un animo giovane e pieno di linfa ottimista riesce comunque a non spegnersi nemmeno in tempi bui. E così il pensiero della ragazza spicca rapidamente il volo verso un sogno ad occhi aperti. Il declino dell'Europa la induce a proiettarsi di circa un secolo avanti nel tempo. Decadenza, guerre e riorganizzazione geopolitica del continente si delineano davanti ai suoi occhi al di là delle nebbie del futuro. La voglia di costruire e di ben sperare la inducono tuttavia a profetizzare una svolta positiva.
performance


Di lì a cento anni — e al culmine di una profonda era di declino — si affaccerà in Europa un pensatore, un teorico di nuovi metodi educativi. Perché sarà l'educazione dei giovani il vero terreno di scontro sul quale poggeranno tutti gli altri conflitti a matrice politica o economico-finanziaria.
performance


Nel suo volo verso il futuro — trasognato quanto lucido — la ragazza scorge addirittura una nuova carta geografica dell'intera Europa.
Europa


E in quel futuro scenario ci sarà un filosofo al potere, un controeducatore che diventerà Presidente della Repubblica del Libero Sapere (LI.SA), uno stato mediterraneo derivante dalla secessione da un precedente macro stato che aveva incluso anche l'Italia. Ma la penisola ospita ormai solo la più ridotta Vecchia Italia, uno stato decadente e reazionario che i cittadini di LI.SA chiamano Repubblica di Ciocheresta, dominato dalla grottesca figura del Ministro Mentore.
performance


Infervorata e irrefrenabile, la ragazza è ormai completamente immedesimata in questa proiezione geopolitica, arrivando a comprenderne e a spiegarne i più delicati meccanismi; come se si trattasse di storia effettivamente da lei vissuta.
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C'è di più. La trasfigurazione arriva al punto ormai in cui la studentessa non è più ciò che è, ma fa di sé un personaggio di primo piano al fianco del controeducatore al potere e al servizio delle idee che con lui condivide. Da questo momento in poi Lucrezia è il Luogotenente del suo Maestro, il Presidente della Repubblica del Libero Sapere.
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Dopo avere ben calcato in testa un basco rosso, il Luogotenente sottolinea il suo ruolo di comando anche militare, dato lo stato di guerra con la Repubblica di Ciocheresta.
E, in contatto radio con il Maestro, concorda un imminente incontro con lui per comunicargli una importante questione diplomatica. Completatasi la metamorfosi di personaggio e ambientazione, i tempi sono maturi per la transizione alla seconda scena della rappresentazione.
performance

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E così il Luogotenente introduce il Maestro, nonché Presidente della Repubblica del Libero Sapere, personaggio a cui dà corpo ed espressione Sylvie Capelli. Il colloquio fra i due inizia con alcune memorie di vita del Maestro che realizzano un rimando nemmeno troppo implicito alla persona e al pensiero di Paolo Mottana
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Il Luogotenente riferisce al suo diretto superiore che il Ministro Mentore della Repubblica di Vecchia Italia (dispregiativamente da loro apostrofata come Repubblica di Ciocheresta) ha chiesto un incontro al vertice con il Presidente di LI.SA per propiziare un accordo di pace fra i due stati, in guerra da qualche anno a causa di una precedente rivoluzione e della secessione di LI.SA.
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Amante della cultura più viva e dell'arte più verace, il Maestro mal sopporta il peso degli affari di stato e trova in ciò valido aiuto nel fido ed energico Luogotenente. Adempie comunque le sue funzioni con scrupolo e dedizione. Non avrebbe alcuna voglia di incontrare il Ministro Mentore di Ciocheresta, personalità con la quale l'incomprensione di idee è la più totale; e non ne fa alcun mistero.
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Ma. alla fine, il Presidente di LI.SA dà via libera al Luogotenente per combinare un incontro che si svolgerà però (come si comprende dallo scambio di battute fra i due) a Parigi, in voluto spregio alla richiesta iniziale del Ministro Mentore. E, con questa decisione, si conclude la seconda scena.
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La terza scena vede in campo adesso tutti e tre gli attori impegnati nella performance, con l'arrivo anche di Lorenzo Marangon nei panni del Ministro Mentore della Repubblica di Ciocheresta.
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Il dialogo successivo (per cui si rimanda alla visione del video presente in questa pagina) si articola a partire da un tentativo di porre fne alla guerra fra i due stati, ma offre più di uno spunto per esprimere — dalla contrapposizione di due posizioni di pensiero insanabilmente distanti — le idee che il filosofo Paolo Mottana propugna in maniera rigorosa quanto antiaccademica nel saggio "Piccolo manuale di controeducazione".
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performance

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In questa fase Lucrezia — nei panni del Luogotenente della Repubblica di LI.SA — ha un ruolo più defilato, lasciando spazio allo scontro dialettico fra i "due titani" che si contrappongono mentre il suo personaggio si offre prevalentemente come perno di mediazione. Ma, quando si toccano i princìpi della controeducazione, anche il Luogotenente sa rintuzzare adeguatamente il Ministro Mentore.
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Repressione, controllo e omologazione dei discenti (con conseguente mortificazione di ogni istinto realmente creativo) da un lato, e approccio immaginale, estrazione delle pullulanti energie creative dalla psiche adolescenziale, indagine e fruizione sensoriale di ogni espressione artistica, dall'altro lato, sono i due sistemi che si fronteggiano senza alcuna possibilità di reale mediazione, malgrado i maldestri tentativi del Ministro Mentore.
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In un'ultima disperata arringa il Ministro Mentore cerca di riaffermare cinicamente i principi del proprio conservatorismo educativo...
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...ma questo è troppo per un controeducatore al potere.
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Il Maestro della controeducazione non desidera tuttavia abbrutirsi, ed esterna quindi con il linguaggio dell'arte la sua ultima parola al Ministro Mentore, che puntualmente è incapace di comprendere.
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Dopo questa breve oasi di alta poesia, l'azione subisce una brusca accelerazione. La notizia della presenza del Ministro Mentore è trapelata a Parigi, e una folla di studenti ostili si è accalcata sotto l'edificio in cui si sta tenendo il vertice segreto.
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Il Ministro Mentore entra in forte agitazione. Ben consapevole di non essere affatto popolare nell'Europa Atlantica, di cui Parigi è capitale, lo statista invoca le garanzie che gli erano state assicurate da un protocollo segreto ed esorta i suoi interlocutori a provvedere al suo immediato rimpatrio nel territorio della Vecchia Italia, ma il Presidente di LI.SA ha tutta un'altra idea; e ne dà comunicazione al suo Luogotenente.
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Con un veloce diversivo il Luogotenente annuncia quindi che il Ministro Mentore sarà rimpatriato in terra di Albania, appartenente sì alla Vecchia Italia (Ciocheresta), ma in gran parte in mano alle forze armate di LI.SA, e dal cui territorio sta per partire il decisivo sbarco per liberare la penisola. Subito dopo il Luogotenente dichiara in arresto il Ministro Mentore. Nello stesso momento due studentesse che manifestavano in piazza fanno irruzione in sala e aggrediscono il Ministro Mentore malmenandolo.
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Dopo la fatica degli artisti impegnati nella performance, e le emozioni del pubblico in sala, è ora di rifocillarsi con la pausa Aperithé. In un caldo pomeriggio di primavera avanzata un buffet freddo è offerto ai presenti con abbondanza di the. Ai the caldi dell'accoglienza, il turco Rize e un the verde aromatizzato al lychees, si aggiungono adesso the freddi di tipo oolong a bassa e ad alta ossidazione. Ma è innanzitutto Sylvie a fornire le "istruzioni per l'uso" . . .
Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé


E la pausa Aperithé diventa anche l'occasione per manifestare a caldo i primi commenti sulla performance appena eseguita. Sono tante le curiosità dei presenti su diversi dettagli del testo e dell'ambientazione.
Aperithé

Aperithé


E gli stessi Roberto Caracci e Paolo Mottana, che saranno a breve impegnati a commentare quanto svoltosi davanti ai loro occhi in sede di dibattito sul saggio di Mottana, si rivelano molto incuriositi di quanto gli stimoli giunti alla Compagnia del the dal "Piccolo manuale di controeducazione" siano stati in grado di sortire.
Aperithé
Ma dopotutto è il momento di godersi l'Aperithé anche solo come una gradita pausa conviviale . . .
Aperithé


Alla ripresa, Raffaele d'Isa fornisce qualche spiegazione sulla genesi del testo che è alla base della performance appena eseguita. Oltre ad essersi occupato delle musiche durante lo spettacolo, Raffaele ha scritto "Un controeducatore al potere" ispirandosi con assoluta libertà al "Piccolo manuale di controeducazione" di Paolo Mottana. Il saggio del filosofo non poteva infatti per sua natura offrire precisi agganci narrativi, e l'elaborazione del testo è stata quindi frutto di un'invenzione del tutto libera.
Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


La rappresentazione messa in scena si è basata su di una trama a carattere fantapolitico inventata di sana pianta che è servita — attraverso l'intreccio e la dialettica tra i personaggi — a offrire uno spunto divulgativo alle idee che Paolo Mottana aveva già espresso in un libro scritto più con un lirismo da prosa d'arte che non con toni canonicamente accademici; ma che resta comunque una produzione saggistica, e cioè non imediatamente adatto a una rappresentazione teatrale.
Raffaele d'Isa


Nel raccontare anche le difficoltà di contenimento di un testo che aveva una stesura originaria più ampia, Raffaele fa anche riferimento a tutto un lavoro di equipe svolto assieme agli attori; e precisa soprattutto che l'intera prima scena del testo è stata scritta insieme a Lucrezia Ferme, l'attrice che ha dato corpo a un personaggio inizialmente non troppo lontano dalla sua reale dimensione di studentessa; e che poco alla volta si trasforma nel personaggio del Luogotenente della Repubblica del Libero Sapere.
Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


Ma ecco un breve stralcio dalle parole di Raffaele...
Considerazioni sulla performance


Per tornare proprio al saggio di Paolo Mottana, Raffaele chiama ad esprimersi Roberto Caracci. Il critico conosce bene il pensiero e le opere di Mottana, e ha più di una volta invitato il filosofo a partecipare al Salotto Caracci, uno dei più singolari centri di animazione culturale delle serate milanesi durante l'anno.
Roberto Caracci


Narratore e saggista, Roberto ha un background culturale che coniuga competenze ad alto livello in campo tanto letterario quanto filosofico; e con in più un percorso di approfondimento delle discipline psicoanalitche portato avanti negli anni.
Roberto Caracci


Ma, essendo anche un insegnante quotidianamente a contatto con gli studenti, Roberto è in grado di affrontare con straordinaria partecipazione il tema delle metodologie educative. In perfetta sintonia col pensiero di Mottana, è anch'egli infatti assertore di un approccio educativo che valorizzi la sfera creativa e intuitiva degli adolescenti, in cui i ragazzi siano lasciati liberi di esprimere contenuti e forme comunicative con quell'energia psichica e quella fantasia che appartengono proprio alla giovane età, e che — non represse ma, al contrario, incentivate — potrebbero addirittura arricchire e affinare gli stessi docenti.
Roberto Caracci


Con rimandi anche di tipo mitologico, Roberto chiama a soccorso di quest'opera di ridefinizione dei sistemi educativi scolastici le figure di Eros, Dioniso ed Hermes. Cariche di complesse ma precise implicazioni simboliche, le tre divinità del pantheon greco ben si prestano a sintetizzare i valori che si porrebbero al centro di una rivoluzionaria riforma educativa.
Roberto Caracci


Ed ecco il video integrale dell'intervento di Roberto Caracci.
Considerazioni sulla performance


A naturale conlcusione dell'evento, largo spazio è infine lasciato allo stesso Paolo Mottana. Al filosofo il compito di illustrare in prima persone le più profonde istanze dottrinali — ma dopotutto anche personali — che sono alla base della propria impostazione di pensiero in campo educativo.
Paolo Mottana


Ma in prima battuta il filosofo è prodigo di ringraziamenti alla Compagnia del the per il "dono" che lui dichiara di aver ricevuto con l'organizzazione di questo evento e con l'elaborazione di un testo teatrale originale ispirato nelle idee al suo "Piccolo manuale di controeducazione".
Paolo Mottana


Dopo l'accurata introduzione di Roberto Caracci, Paolo Mottana si sente più libero di affrontare il suo discorso in maniera estemporanea. Ordinario di filosofia dell'educazione presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca, Mottana affianca a questa dimensione "istituzionale" del proprio lavoro tutto un insieme di iniziative in campo culturale e comunicativo che lo vedono impegnato anche in campo associazionistico.
Paolo Mottana


Paolo Mottana


Il percorso accademico dello studioso lo ha visto specializzarsi, nell'arco di più di due decenni, nel campo delle tematiche educative a tutto campo. Ma, pur essendosi occupato anche di educazione in ambito lavorativo e professionale, Mottana ha indirizzato sulla materia pedagogica la gran parte dei suoi sforzi di approfondimento. Non bisogna infatti trascurare la circostanza che per un filosofo il problema della definizione di un sistema educativo è di cruciale importanza per l'impulso che si intende dare alla morfologia di una civiltà; con tutte le implicazioni che ne conseguono in termini di conservazione dei valori o, viceversa, di stimolo alla trasformazione.
Paolo Mottana

Paolo Mottana


Pratiche immaginali, rigetto della mortificazione del corpo, rinnovamento di un contatto autentico con la terra, l'apprendimento come piacere, e la stessa sessualità come declinazione del piacere stesso non più da reprimere sono tra gli argomenti centrali tra i quali Mottana si muove nel corso del suo intervento.
Paolo Mottana


Paolo Mottana


Ma, complice l'euforica convivialità dell'insolito contesto e lo speciale coinvolgimento dello stesso Mottana, lo studioso preferisce assecondare tutta la voglia di spontaneità e improvvisazione che serpeggiano in sala; ed è così che il dibattito si trasforma in un serrato scambio di battute con il pubblico.

Paolo Mottana

Paolo Mottana


Capace di notevole rigore espositivo e di accuratissime definizioni concettuali, Paolo Mottana apprezza tuttavia la possibilità di concedersi, arrivati a questo punto, uno stile più informale — ormai quasi da conversazione — nel rispondere alle domande che gli arrivano. E la soddisfazione sembra quasi leggersi sul viso del filosofo, sottolineata da un applauso che prorompe infine in sala.
Paolo Mottana

commiato


Il momento è reso ulteriormente lieve dall'ingresso in sala di invitanti tazze del the taiwanese milk oolong, per iniziativa di Sylvie.
commiato


Anche in questo caso, come accaduto in precedenti analoghe situazioni, la Compagnia ha rinunciato con piacere ad eseguire la cerimonia di tipo estetizzante in favore di un più discreto servizio in sala.
commiato

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Ed è così che la discussione può protrarsi in maniera rilassata e confortevole.
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Un saluto finale dà il segnale della conclusione ufficiale alle 19:00, ma Paolo Mottana si trattiene ancora con piacere in sala con diversi dei presenti. Un altro dei tipici lunghi commiati in coda a un evento della Compagnia del the.
commiato

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Gli ultimi saluti . . .
commiato3

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E, di seguito, l'intervento integrale di Paolo Mottana.

Considerazioni sulla performance





























Tutti coloro che partecipano ai nostri eventi danno con ciò il proprio consenso alla diffusione della propria immagine eventualmente inclusa in fotografie e/o videoregistrazioni effettuate nell'occasione.

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