Milano
domenica
06 marzo 2011
dalle
16:00 alle 19:00
Euronapoletanità
di
Roberto Caracci
a
Milano
Professore, critico, saggista e narratore,
Roberto Caracci ha fondato e dirige da più di venti anni
l'omonimo
salotto, un cenacolo filosofico letterario
che si riunisce a cadenza quindicinale.
La Compagnia del the ha costruito un evento
tutto intorno allo studioso e all'artista,
con performance tratte dal libro
"Le radici del silenzio"
e con altre singolari parentesi.
Tutti coloro che partecipano alla manifestazione
danno con ciò il proprio consenso alla diffusione
della propria immagine eventualmente
inclusa in materiale fotografico e/o videoregistrazioni
effettuate nel corso dell'evento.
Ingresso e accoglienza dei soci all'inizio
dell'evento.
Tutto ha
inizio con la lettura di un breve racconto tratto dal libro "Le
radici del silenzio". Immediatamente la voce di Sylvie
diffonde in sala l'atmosfera dell'opera nello stile
dell'autore.
Subito dopo Raffaele d'Isa
introduce Roberto
Caracci nella
doppia veste che caratterizza questo autore: narratore e
critico, artista e studioso. I due libri mostrati al pubblico
sintetizzano questa duplicità: la raccolta di racconti "Le
radici del silenzio" e il saggio critico di recente
pubblicazione "Epifanie del quotidiano".
Ma,
prima di presentare l'autore, segue un'altra lettura tratta da
"Le radici del silenzio", affidata alla voce dell'interprete
Enrico Asti.
L'autore
ascolta assorto.
Roberto Caracci
prende infine la parola ed esordisce
soffermandosi sui contenuti e sullo stile di "Le radici del
silenzio", la raccolta di racconti dalla quale la Compagnia del
the ha attinto i materiali per le performance eseguite nel
corso dell'evento. Opera trasparentemente autobiografica, "Le
radici del silenzio" si caratterizza per un toccante monologo
interiore che diventa vera e propria miniera di simboli e idee
primitive che, da una insistita quotidianità, si accendono
nell'immaginario del lettore.
L'autore
è artista e uomo pienamente coinvolto nella problematicità
della vita, ma è allo stesso tempo critico e studioso. Roberto Caracci
non manca di sottolineare a più riprese questa sua natura
duale.
A
questo punto Raffaele
d'Isa dedica un singolare excursus storico-geografico all'ospite
in considerazione delle sue origini. Roberto Caracci
è infatti nato a Napoli. Ha però trascorso in Friuli gli anni
dell'infanzia per tornare poi a dieci anni nella sua città di
origine. Lasciata Napoli dopo gli anni dell'Università, ha
vissuto per motivi professionali in diverse città del nord
Italia per stabilirsi infine a Milano, dove da più di venti
anni Roberto conduce il cenacolo letterario noto come Salotto
Caracci.
Con
l'ausilio di quattro distinte carte geografiche, Raffaele d'Isa
espone una sintesi dell'intera storia di Napoli dalle origini
greche fino all'unità d'Italia.
Tutta
la grecità delle origini di Napoli è accuratamente
rappresentata, ma le considerazioni più sorprendenti riguardano
i contatti tra il mondo greco-romano e il sud e sud-est
asiatico attraverso il Mar Rosso. Ritrovamenti di reperti
greco-romani e di corallo napoletano sulla costa dell'India
occidentale sono dimostrazione di straordinari contatti
commerciali e culturali tra i due mondi, come pure il
rinvenimento della dea indù Lakshmi
nella villa di un ricco pompeiano alle falde del Vesuvio.
Con
tutto il carico di suggestioni che discende da questo volo su
intrecci di storie e culture lontane, ci si avvicina al momento
dell'Aperithé.
Se il pubblico è stato accolto con un Sencha
giapponese caldo aromatizzato alle essenze di pistacchio,
mandorla e ciliegia, è adesso il momento di diverse specialità
salate e dolci di provenienza napoletana. E la bevanda
principale è ora un the cinese freddo profumato ai petali di
gelsomino.
Al
momento della ripresa è la volta di una nuova lettura tratta da
"Le radici del silenzio". L'autore, nella sua adolescenza, è
adesso interpretato dall'attore Lorenzo
Marangon, mentre le interlocuzioni dell'adolescente
Sonia sono affidate alla voce di Sylvie.
Dopo
la performance, Raffaele
d'Isa chiama di nuovo Roberto Caracci.
L'attenzione si sposta adesso sul critico. "Epifanie del
quotidiano" rappresenta da un lato il consuntivo di venti anni
di Salotto
Caracci a Milano. Ma è anche il
manifesto di una nuova critica del sentire più che del capire
l'opera letteraria, ricca di accurate argomentazioni in
dissenso con l'approccio strutturalista all'indagine
critica.
Affiora
incidentalmente anche il gatto, animale spesso metaforizzato in
chiave simbolica nelle opere dell'autore.
Al
termine dell'intervento, iniziano i preparativi per la
cerimonia del the.
A
Roberto Caracci
la Compagnia dedica
uno specialeSencha
giapponese aromatizzato con essenze di agrumi. L'asciuttezza
erbacea di questo the allude al rigore e alla serietà
dell'autore, che lo portano molto lontano da troppo facili
cliché collegati alla napoletanità. Ma di Napoli si assaporano
gli agrumi intensi nell'aroma del the, che segnalano l'arguzia
di cui pure l'autore è capace.
Segue
la degustazione del the.
A
Roberto Caracci
sono infine consegnate le credenziali del the:
In
ogni piega di viso dantesco,
dentro un contegno di sapore inglese
rimane poco di ciò che s'intende
per
"Napoli" nel senso più farsesco.
Da lontanissimo the giapponese
la tua diversità tutta discende,
ma
assaporando gli agrumi di Napoli
stringi così la Sirena Partenope.
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