Adesioni
  
 Prossimi eventi
 Archivio eventi
Eventi Aperithe 
 
 



Il ruggito del Grillo
Il ruggito del Grillo
Il ruggito del Grillo

Nel 2013 un saggista, critico e narratologo, che vive e insegna a Milano, esce apparentemente "dal seminato" e si prende la briga di scrivere la biografia del personaggio del momento: Beppe Grillo. Perché?

Presentato già diverse volte a Milano e nel resto d'Italia in corso d'anno, "Il ruggito del Grillo" ha visto affiancarsi a Roberto Caracci anche pregevoli relatori del calibro del giornalista Peter Gomez e del Magistrato Pier Camillo Davigo, attualmente Consigliere della Corte di Cassazione.

Ma il saggio di Roberto Caracci è ancora — a diversi mesi ormai dall'affermazione in Parlamento del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo — un libro di attualità, per taglio e contenuti?

E la presentazione della biografia nell'acceso clima pre e post elettorale del 2013 non ha forse fatto scivolare i commenti dei relatori su questioni — pur di notevole importanza — troppo legate alla cronaca del momento e alla passione politica?

Scopriamo insieme domenica 20 ottobre gli insospettabili risvolti di un'opera scritta innanzitutto come un accurato studio del linguaggio, ma anche come una sottile biografia psicologica del personaggio e un'arguta critica sociale degli ultimi decenni di storia italiana: un libro destinato a durare e ad offrire contenuti per ben più di una manciata di mesi.








Il consueto afflusso del pubblico intorno alle 16:00.
accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza

accoglienza


Improvvisamente, è Sylvie a dare inizio allo spettacolo con la sorprendente lettura del testo "Cos'è un politico".
Sylvie Capelli

Sylvie Capelli

Sylvie Capelli


L'idea al centro della lettura di Sylvie consiste nel considerare come vera abilità specifica del politico quella di un tipo di comunicazione che incorpora elementi tecnici che lo accomunano all'attore di professione.
Sylvie Capelli

Sylvie Capelli


Ma, se questo è vero, a ciascuno di noi spettano delle conclusioni quanto meno problematiche; in considerazione del fatto che il mestiere dell'attore consiste — nella sua più intima essenza — nell'arte di mentire . . .

Sylvie Capelli


Ed ecco l'intervento video integrale della lettura di Sylvie Capelli.





Cos'è un politico


Se il testo letto da Sylvie ha a che fare con le abilità attoriali incluse nella tecnica comunicativa di ciascun politico, arriva adesso il momento di parlare del fenomeno di personalità — appartenenti a vario titolo al mondo dello spettacolo — che a un certo punto della propria carriera decidono di "gettarsi in politica".
Raffaele d'Isa




Questo diverso profilo costituisce una generalizzazione del caso Grillo, e può essere utile partire proprio da qui preliminarmente alla focalizzazione sul libro di Roberto Caracci che si compirà più tardi nel corso dell'evento.
Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


Raffaele d'Isa dà così inizio al passaggio in rassegna di una galleria di personalità che offrono esempi appartenenti a diversi contesti storici e geografici, attraverso i quali ci si avvicinerà via via a un tipo di showman più prossimo al personaggio di Grillo.
Raffaele d'Isa




La storia di Ronald Reagan ha inoltre dei gradi di complessità apparentemente non immaginabili, se si pensa che le simpatie politiche del giovane Reagan furono innanzitutto indirizzate verso il partito Democratico.
Raffaele d'Isa


A quei tempi Ronald Reagan era un giovane cronista radiofonico, professione che avrebbe continuato a svolgere fino al 1937. In quell'anno Reagan diede inizio alla propria carriera cinematografica, che lo occuperà all'incirca per il ventennio successivo; ma che si sarebbe definitivamente conclusa solo nel 1964.
Raffaele d'Isa



Fu la pagina del maccartismo (tra la fine degli anni '40 e la metà del decennio successivo) nella storia americana a spingere Ronald Reagan in direzione del partito Repubblicano, anche a causa del ruolo che egli rivestì quale presidente della Screen Actors Guild (SAG), il principale sindacato degli attori di Hollywood.
Raffaele d'Isa
Raffaele d'Isa


La storia di Reagan è poi riassunta attraverso la sua progressiva ascesa in seno al partito Repubblicano durante gli anni '50 e '60, in cui lavorando alacremente dietro le quinte — e a supporto di personalità come Eisenowher e Nixon — finì per mettersi in evidenza per le sue indiscutibili qualità di comunicatore fino ad arrivare, nel 1967, al governatorato della California.
Raffaele d'Isa

Raffaele d'Isa


Il contesto in cui si percorrono questi argomenti non consente di andare oltre un rapido tratteggio del profilo dei personaggi chiamati in causa. Di Ronald Reagan si ribadisce una certa cristallizzazione della sua personalità intorno al cliché dell'ultraconservatore, che rende quindi la sua figura ben accetta o meno senza mezzi termini. Ma alcuni tratti del suo pensiero politico riservano delle sorprese, come si è visto a proposito del periodo del New Deal, o a proposito di un periodo in cui Reagan sostenne un pensiero addirittura abortista, prima di convertirsi ad una posizione pro life.
Raffaele d'Isa
Raffaele d'Isa



Un secondo personaggio, appartenente sempre alla scena cinematografica americana, presenta alcuni tratti in comune con Ronald Reagan, ma ha senz'altro avuto un peso e una notorietà molto maggiori come attore, anche se in un tipo di cinema non proprio alla ricerca di precisi obbiettivi intellettuali.
Raffaele d'Isa


L'immagine muscolare, tipica dell'american tough guy (sebbene in realtà Schwarzenegger sia austriaco), ha senz'altro contribuito a offrire una notevole arma comunicativa all'attore divenuto poi politico.
Raffaele d'Isa


Ma la carriera cinematografiva di Arnold Schwarzenegger ha riservato anche delle notevoli sorprese, se si pensa alla insospettabile carica di autoironia che ha spinto l'attore a mettere completamente in discussione l'esasperato machismo della propria immagine.
Raffaele d'Isa


La sorpresa più interessante, ai fini del contesto in cui si esamina il personaggio, è però quella relativa ad alcune posizioni politiche dello Schwarzenegger governatore della California (carica già rivestita dallo stesso Reagan).
Raffaele d'Isa


Se più di una delle posizioni sopra evidenziate possono non apparire proprio tipiche di un esponente del partito Repubblicano (come d'altra parte era accaduto anche per Reagan), ciò si spiega anche considerando che il conservatorismo di tipo angloamericano ha una storia molto diversa da ciò a cui si pensa quando si ha come standard di riferimento un conservatorismo tutto all'italiana.
Raffaele d'Isa


Il terzo personaggio della galleria è sempre di estrazione americana, ma proviene questa volta dal panorama della pop music a cavallo fra gli anni 60' e gli anni 70'. Ed è forse in quella veste (e in coppia artistica con sua moglie) che i più saranno in grado di riconoscere Sonny Bono.

Raffaele d'Isa


La carriera musicale del duo Sonny & Cher andò progressivamente scemando dalla fine degli anni '60 alla metà degli anni '70. E mentre Cher iniziava una ben nota carriera da attrice cinematografica, Sonny Bono si ritirava dalla vita artistica per aprire un ristorante a West Hollywood nel 1982.
Raffaele d'Isa


Raffaele d'Isa


Quando qualche anno più tardi Sonny Bono decise di aprire un secondo ristorante nella ridente cittadina californiana di Palm Springs, si scontrò con una ottusa burocrazia municipale che lo spinse addirittura a candidarsi come sindaco della città allo scopo di snellirne la macchinosa amministrazione. Ci riuscì con successo, ed ebbe così inizio la sua carriera politica.

Raffaele d'Isa


La città ebbe così un grande slancio nelle attività commerciali e turistiche, dal momento che Sonny Bono fece di tutto per attirare imprenditori attraverso notevoli facilitazioni burocratiche. L'attuale sviluppo della città si deve anche a quelle iniziative. Sonny Bono favorì, fra l'altro, la nascita del Festival Internazionale del Cinema di Palm Springs, che oggi porta il suo nome.

Raffaele d'Isa


La carriera politica di Sonny Bono proseguì nelle fila del partito Repubblicano fino ad essere eletto come deputato al Congresso nel 1994. Negli anni successivi aderì alla sua nuova veste parlamentare occupandosi di materia ambientalistica e di anti-terrorismo; ma è oggi ricordato soprattutto per una legge, poi approvata con il suo nome, che ha riformato la disciplina del diritto d'autore estendendone i termini di scadenza. Durante una vacanza in montagna nei pressi del Lago Tahoe al confine tra California e Nevada, un incidente sciistico ha tragicamente messo fine alla sua vita il 5 gennaio 1998.

Raffaele d'Isa


Con il personaggio successivo, l'attenzione si sposta in Francia e ha ad oggetto una personalità molto vicina a quella di Beppe Grillo, sia per la comune professione di attore comico sia per il fatto che i due si conoscevano bene.
Raffaele d'Isa


Michel Colucci, in arte Coluche, è stato un comico francese passato alla storia per essersi candicato alla presidenza della repubblica nel 1980. Dalla comicità corrosiva e irriverente, Coluche girò anche un film con Beppe Grillo, disponibile oggi integralmente su youtube a questo link.
Raffaele d'Isa


La parabola politica di Coluche fu in realtà assai breve. Si trattò di pochi mesi a cavallo fra il 1980 e il 1981, proprio prima delle elezioni presidenziali in Francia di quell'anno. Ma questa vicenda fu preceduta da un intenso fuoco di batteria satirico a carico del presidente uscente Valéry Giscard d'Estaing, fino a poco tempo prima in rapporti forse troppo amichevoli con il cosiddetto "Imperatore del Centro Africa" Bokassa, dal quale pare che il presidente accettasse diamanti in regalo. Ma i forti legami tra Francia e Centro Africa erano costituiti soprattutto da notevoli interessi connessi all'uranio (visibile in basso a sinistra nell'immagine che segue).

Raffaele d'Isa


A causa di questi violenti attacchi satirici, Coluche fu censurato in maniera sempre più pesante in Francia, e perfino nelle trasmissioni radiofoniche del vicino Principato di Monaco. L'idea di candidarsi alla presidenza della Repubblica francese venne quindi al comico proprio per sottrarsi alla censura, in quanto avrebbe così avuto i dovuti spazi pubblici in cui esprimere liberamente le proprie critiche.

Raffaele d'Isa


Iniziando quest'avventura per caso, Coluche andò via via raccogliendo un crescente consenso popolare, come rivelarono i sondaggi dell'epoca. Anche dal fronte intellettuale l'iniziativa del comico fu salutata positivamente, come ad esempio da parte del filosofo Gilles Deleuze. Ma questa circostanza allarmò profondamente tutte le forze politiche, e in particolare i partiti di sinistra che erano i primi a temere di perdere voti in favore di Coluche (e qui l'analogia con Grillo si fa fortissima). Minacce telefoniche e pedinamenti cominciarono a preoccupare il comico, fino al punto in cui fu assassinato in circostanze poco chiare il principale regista dei suoi spettacoli, René Gorlin. Coluche si ritirò nell'aprile del 1981. Gli restarono altri cinque impegnatissimi anni di vita nella sua professione di attore comico, per morire nel 1986 in seguito a un incidente motociclistico, cavalcando una delle sue grandi passioni.

Raffaele d'Isa



E qui di seguito l'intervento completo sui primi quattro personaggi.




Il personaggio con cui si chiude questa galleria di artisti passati a carriere politiche dalle alterne sorti è l'americano Tom Dobbs. Ma si tratta, in questo caso, di un personaggio immaginario. Interpretato da Robin Williams, Tom Dobbs è il protagonista del film "L'uomo dell'anno" (2006), il popolare conduttore di un talk show politico-satirico che si ritrova in seguito a una serie di circostanze fortuite addirittura eletto alla carica di Presidente degli Stati Uniti d'Amenrica.



Raffaele d'Isa


Tom Dobbs, dopo aver alla fine scoperto che è stato eletto in conseguenza di una disfunzione del sistema elettronico di voto, denuncerà pubblicamente la circostanza e rinuncerà alla carica tornando così alla sua professione di conduttore televisivo. Come riconoscimento della correttezza del suo gesto, la rivista "Time" gli dedicherà la copertina di un suo numero come "Uomo dell'anno".

Raffaele d'Isa


Il film è citato in questo contesto in quanto i discorsi del personaggio Tom Dobbs hanno una carica satirica che, sebbene applicata al contesto americano, colpisce diversi luoghi comuni delle disfunzioni della politica significativi anche altrove. Ma la presentazione di quest'ultimo personaggio si conclude con un colpo di scena...





Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon

Lorenzo Marangon



Al termine della esilarante performance di Lorenzo Marangon, la sala è pronta per concedersi una pausa Aperithé. Ma nulla è lasciato al caso e, nel video che segue, Sylvie Capelli spiega — dopo la presentazione dei the freddi e caldi — i sottili giochi analogici tra i cibi, che dopo pochi minuti si degusteranno, e il soggetto di questo evento . . .






Aperithé


Aperithé

Aperithé

Aperithé


Ampia è la selezione dei the caldi e freddi, tutti preparati con foglie di eccellenza selezionate dalla Compagnia del the e scelti nella maniera più opportuna per gli abbinamenti gastronomici del caso. Le aromatizzazioni e le profumazioni degli infusi, sempre delicate e bilanciate, interessano the verdi e blu-verdi, in alcuni casi anche miscelabili in cocktail alcolico.
Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé

Aperithé


Con l'inizio del secondo tempo l'azione si concentra nettamente sul libro di Roberto Caracci. All'epoca in cui si svolge questo evento, "Il ruggito del Grillo" è già stato presentato in svariati contesti in tutt'Italia nel corso del 2013, con notevole impegno da parte dell'autore quanto dell'editore Moretti & Vitali.
Il Ruggito del Grillo


La Compagnia del the è stata fra i primi centri culturali a interessarsi a questo lavoro di Roberto Caracci, come testimonia questa intervista all'autore risalente agli inizi del 2013. E proprio per questo motivo la Compagnia ha sempre considerato "Il ruggito del Grillo" come un saggio non del tutto esplorato nel corso degli eventi promozionali che hanno riguardato il libro.
Il Ruggito del Grillo


Malgrado la pregevolezza di più di un relatore di rilievo anche nazionale, la presentazione del libro ha infatti a nostro giudizio patito un clima generale di forte competizione politica in un quadro di crisi economica e sociale molto pronunciata. In questo scenario, gli interventi critici in occasione della presentazione del libro si sono diretti più verso un dibattito sugli schieramenti politici in competizione, con al centro ovviamente proprio il Movimento 5 stelle, che non sulla strategia di elaborazione di questo saggio, scritto da un narratore-filosofo ed esperto del linguaggio quale Roberto Caracci.
Il Ruggito del Grillo


La Compagnia del the ha quindi inteso offrire in questo evento una prospettiva più "alla lontana" in cui inquadrare "Il ruggito del Grillo", sia facendo precedere la presentazione del libro da una fase dedicata alla generalizzazione del caso Grillo (e cioè un uomo di spettacolo che si trasforma in leader politico) sia adesso sottolineando più di un aspetto del lavoro di Roberto Caracci a torto fino ad oggi trascurato, anche attraverso la lettura di alcuni brani opportunamente selezionati.
Il Ruggito del Grillo


E sono tre, in quest'ottica, gli aspetti del libro che non sarebbero stati sottolineati abbastanza finora, proprio a causa della schiacciante urgenza dei profili di politica quotidiana.
Il Ruggito del Grillo


Le letture estratte dal libro fanno infatti riferimento a queste tre linee direttrici che si spiegano proprio pensando che l'autore non si è interessato a Beppe Grillo esattamente come un politologo o come un giornalista di settore, ma come uno studioso di area umanistica capace di un'attenta analisi dei linguaggi verbali e non verbali, e di una lucida critica della società italiana degli ultimi decenni.

Il Ruggito del Grillo

Il Ruggito del Grillo


Ma cogliamo i contenuti di questa fase anche guardandoli e ascoltandoli in video . . .





Ed è lo stesso Roberto Caracci ad essere chiamato infine a dire la sua sul libro

Roberto Caracci


Roberto Caracci


Roberto Caracci


Nelle parole di Roberto emerge effettivamente, come mai prima, un tipo di approfondimento che collega la scelta del soggetto del suo libro alla sua identità di studioso del linguaggio.
Roberto Caracci


Il discorso di Roberto Caracci non può fare a meno di snodarsi anche in risposta alle diverse domande del pubblico in sala, che spesso diventano interventi che animano un vero e proprio dibattito.

Roberto Caracci


Roberto Caracci

Roberto Caracci


Entra in sala anche un the di conforto, accolto con piacere dal pubblico.
Ingresso del the

Roberto Caracci

Roberto Caracci


Ed ecco in video le fasi del discorso e del dibattito con cui l'evento si avvia a conclusione. Tra gli intervenuti, hanno preso la parola Yuri Radaelli, Carla Stroppa, Vincenzo Pezzella e Pino Polistena.





Ed è così che il discorso-dibattito di Roberto Caracci scivola verso una fase di commiato in cui l'autore continua a interloquire mentre autografa le copie del libro che gli sono richieste.

Roberto Caracci

Roberto Caracci

Roberto Caracci

Roberto Caracci


La soddisfazione di Roberto Caracci a fine evento...
Roberto Caracci


... e l'autore mentre mostra la specialità gastronomica preparata in suo onore dagli Artisti di Aperithé: il biscotto del Grillo!
Roberto Caracci

Roberto Caracci































Tutti coloro che partecipano ai nostri eventi danno con ciò il proprio consenso alla diffusione della propria immagine eventualmente inclusa in fotografie e/o videoregistrazioni effettuate nell'occasione.

Archivio eventi: