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Flavio Villani
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Gli assedi del nulla

Gli assedi del nulla

Per approfondimenti su quest’opera si veda il saggio critico dedicato all'autore

nel blook di Raffaele d’Isa.

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Deserto

Sotto un cielo grigio e mesto
mi chiedi cos’è per me l’amore.
Tu mi osservi, sparuta e bianca,
mentre quieta attendi le mie parole.
Ma il mio sguardo è altrove,
a contemplare un’arida distesa,
irta di pietre acuminate come lance.
È un luogo che scopro familiare
come pochi altri sulla terra.
Ogni giorno lo attraverso a piedi scalzi;
lì vi aspiro l’infuocata aria con dolore.
Allora, ecco le mie parole:
sono arido come il deserto,
questo scopro di me stesso.

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Nel metró

Una volta sola, nella carrozza del metró,
m’è parso di veder qualcosa
che da sempre mi sfuggiva:
in un volto, solo, (Sfinge indifferente)
ho creduto misurar della vita
l’immateriale consistenza:
per un istante, nell’inferma luce
opalescente, l’assoluto enigma
ho sognato d’afferrare.
Ma presto il treno ha ripreso
la sua corsa, e le rosse luci
lampeggianti, risucchiate
sul fondo dell’oscura cavità, sono per
sempre scomparse alla mia vista.

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Telemaco

Parte Telemaco con la concava nave,
sotto un cielo di piombo, alla ricerca del padre
perso vent’anni lontano da casa, naviga afflitto il livido mare.
Naviga l’instancabile mare inseguendo ogni voce;
del padre cerca la tomba, per piangervi l’uomo che, solo,
alla mercè dei barbari principi, ancora bambino l’abbandonò.
Crede di conoscerne il volto, perché, dicono, è simile al suo.
Immagina voce e movenza di colui che lo generò,
ma non è forse vero che pochi figli rassomigliano al padre?
Il figlio allora implora: Verità su mio padre,
non belle parole, non rispetto e pietà: soltanto Verità
cerco sull’uomo che Padre voglio chiamare.

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Disse il figlio

Disse il Figlio dall'alto della Croce:
Padre mio perché mi hai abbandonato?
Qualcuno dice che l’agonia
fu più breve del previsto,
(chi ha osato misurare

del morire il giusto tempo?)
ed ebbe fine all’improvviso,
ben prima che il soldato
le ossa spezzasse al condannato.
La terra tremò, allora, cupa,
e tutto fu compiuto
sotto un cielo atemporale.
Ma quando un’agonia ha davvero fine?
Con tremanti mani adunche
afferra il rosso calice d’aceto:
dev’essere bevuto fino in fondo
prima che l’uomo possa
davvero dirsi morto.




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