Il the associato a:
Lucio Capelli
Il the del Veglio
d'Etiopia
Si
tratta di una tipologia di the nero (rosso, secondo la
classificazione cromatica dei cinesi) - e cioè ossidato - dalla
pezzatura fannings
molto regolare e con una spiccata profumazione ottenuta
mediante aggiunta di foglioline di timo.
L'aspetto
visivo di questo the è ciò che innanzitutto colpisce
l'attenzione: l'accurata lavorazione del prodotto rende i
frammenti di foglia piuttosto uniformi e, dopo l'infusione,
questi acquistano una forma quasi sferica assorbendo acqua. In
netto contrasto si stagliano le verdissime foglioline di timo
aggiunte al the.
Se
correttamente infuso, il gusto del “Tosign tea”
(così il the è conosciuto sul mercato africano) è morbido e
strutturato come i migliori the rossi cinesi. Ma ciò che più
sorprende è la nota sapida conferita all'infuso dal timo. Ne
deriva un gusto molto stimolante in sede di aperitivo,
gradevole a pasto con ogni cibo salato (e in assenza di aromi
che non si armonizzino col timo) e validissimo anche come
digestivo (ma gradevole al gusto preferibilmente se non si sono
consumati cibi dolci), date anche le proprietà benefiche del
timo sull'apparato digerente ben note in Etiopia, dove la
pianta è endemica sulle pendici delle locali Highlands.
Nel
corso di un viaggio di Lucio Capelli attraverso l'Etiopia, in
visita alle diverse etnie del paese, è stata proprio una tazza
fumante di questo the profumato al timo ad accogliere Lucio
innanzi allo sciamano di un villaggio montano dell'Etiopia
meridionale. I due sono stati visti trattenersi a lungo a
colloquio, incuranti delle supposte difficoltà linguistiche.
Amante
dell'Africa quale probabile sede delle origini dell'umanità,
cercatore di tracce delle più remote civiltà del mondo e
studioso di svariate forme di sciamanesimo nelle diverse
espressioni geografiche assunte da questo fenomeno, alla
Compagnia è parso significativo associare il “Tosign
tea” alla personalità culturale di Lucio Capelli per la
scoperta di questo the da lui effettuata in occasione di un
incontro umano così ricco e suggestivo. Ma il nome attribuito
al the in questa sede è diventato - senza necessità di ogni
altra spiegazione - “Il the del Veglio
d'Etiopia”.
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