Milano
domenica
17 aprile 2011
dalle
16:00 alle 19:00:
Ricchezza
e leggende
di
Etiopia
Eccezionali
testimonianze dirette dal Paese africano, rievocazione di miti
e leggende secolari e suggestiva cerimonia etnica originale
offerte a tutti i presenti!
Tutti coloro che partecipano alla manifestazione
danno con ciò il proprio consenso alla diffusione della propria
immagine eventualmente inclusa in materiale fotografico e/o
videoregistrazioni effettuate nel corso dell'evento.
Momenti
iniziali: accoglienza del pubblico alle ore 16:00. Tutto in
sala rimanda al tema dell'Etiopia: carte geografiche, immagini,
la bandiera del Paese.
Grazia
Guarnieri e Sylvie
Capelli posano accanto alla bandiera storica dell'Etiopia
con l'immagine del Leone
di Giuda.
Azeb
Bezabeh è ospite speciale dell'evento. Cittadina Etiope
residente al momento in Italia, Azeb sta approfondendo lo
studio delle tecniche gastronomiche nel campo della
pasticceria. Azeb è inoltre grande conoscitrice della cerimonia Etiope del
caffè.
Risuonano
intanto musiche di Bob
Marley. Nel corso del pomeriggio sarà
spiegata la ragione di questa scelta non casuale.
A
differenza del tipico andamento degli eventi della Compagnia
del the, in questa occasione il momento di convivialità e
degustazione si svolge nella fase iniziale dell'incontro. Gli
Artisti di
Aperithé hanno preparato lo speciale the etiope Tosign, un
tipico the ossidato con l'aggiunta di timo. Un'altra versione
dello stesso the è stata invece preparata con un mix etiope di
spezie, tra cui cannella e cardamomo. In accompagnamento alle
bevande sono offerte diverse specialità salate e dolci, tra cui
dei pasticcini preparati dalla stessa Azeb.
Nel
susseguirsi delle diverse fasi dell'evento Azeb prepara
continuamente il caffè etiope utilizzando i materiali, gli
strumenti e i gesti previsti dalla tradizione. Il profumo del
caffè si mescola ben presto agli aromi rilasciati dai grani di
incenso messi a fumigare sul braciere. Il cerimoniale prevede
che il caffè sia consumato assaggiando popcorn salato o
zuccherato.
Alle
16:45 Raffaele d'Isa
prende la parola per tracciare un profilo storico dell'Etiopia
a partire dalle epoche più remote del Paese: le origini del regno
di Axum, la precocissima cristianizzazione risalente
al III secolo d.C., e l'affermazione della dinastia dell'Impero di
Etiopia al partire dal XIV secolo d.C., con
la dichiarata diretta discendenza dal Re
Salomone.
Prende
successivamente la parola Gianfranco
Goffi, presidente di Aliviaggi Tour
Operator e pioniere di iniziative imprenditoriali in
Etiopia. Gianfranco vive infatti da quattro anni nel Paese
africano dove ha creato un lodge che gestisce personalmente,
nella parte meridionale del Paese.
Gran
conoscitore dell'Etiopia, per averla visitata almeno venti
volte prima di essercisi trasferito, Gianfranco Goffi si lancia
in un lungo volo d'uccello sui diversi aspetti geografici,
etnici, culturali e storici del Paese, sollecitato anche dalle
domande del pubblico.
Considerazioni
e spiegazioni ricche di sorprese e non prive di complessità si
alternano a gustosi aneddoti personali.
Azeb,
seduta accanto al basso elettrico di Raffaele d'Isa,
gli cede il posto per consentire l'inizio dei preparativi della
performance organizzata dagli attori della Compagnia del
the.
Lorenzo Marangon
dà carne e parola ad un "saggio" ed enigmatico Re
Salomone.
Fumi
di incenso si diffondono intanto nello spazio della sala.
La
storia dell'incontro tra il Re
Salomone e la Regina di
Saba costituisce il mito di fondazione
dell'Etiopia. Dall'amore tra i due sovrani nascerà Menelik I che,
secondo la tradizione etiope, è stato il fondatore di una
dinastia che si fa giungere fino all'ultimo imperatore
d'Etiopia Haile
Selassie I. Nella lettura scenica della Compagnia
del the la parte della regina di Saba è stata ripartita tra Sylvie
Capelli, nel ruolo di io narrante, e Grazia
Guarnieri, nel ruolo del personaggio che interagisce
con Salomone/Lorenzo
Marangon.
Sullo
sfondo della performance, polifonie su basso elettrico.
Al
culmine della storia rievocata, Makeda
(il nome proprio della regina di Saba) è sedotta da re Salomone
che ricorre ad uno stratagemma.
Subito
dopo gli applusi del pubblico, viene offerto un nuovo servizio
di caffè etiope.
Raffaele d'Isa
riprende la parola per presentare e illustrare l'unica
traduzione in lingua italiana del Kebra
Nagast, la Gloria dei Re, ovvero il testo sacro a
fondamento della chiesa ortodossa
etiope. Questa singolare chiesa è impropriamente
annoverata tra le chiese cristiane
monofisite ed è oggi completamente autonoma rispetto
alla chiesa copta
egiziana. Entrambe le chiese andrebbero più
correttamente definite come chiese
miafisite.
Il
Kebra Nagast è anche il testo alla base del Rastafarianesimo,
complesso movimento dottrinale e culturale collegato
all'altrettando importante movimento dell'Etiopismo.
Entrambi i movimenti hanno avuto origine nei primi decenni del
XX secolo in
Giamaica (dove la chiesa
ortodossa etiope ha avuto propri missionari) e hanno, a
loro volta, esercitato notevole influenza sulla cultura
popolare dello scorso secolo attraverso il fenomeno musicale reggae e il suo
principale portavoce: Bob
Marley.
Le
implicazioni e le elaborazioni ideologico-culturali del Kebra
Nagast sono di enorme portata: l'origine salomonica
della stirpe imperiale etiope; la concezione del popolo etiope
come "razza eletta" da Dio in sostituzione del popolo di
Israele; la conservazione dell'Arca
dell'Alleanza su suolo etiope; l'accettazione della
dottrina biblica dell'Apocalisse con
la fede nella venuta del secondo Cristo nella persona
dell'imperatore Haile Selassie I, leone e non agnello di Dio;
la predicazione di un ritorno di tutti i popoli di origine
africani oppressi dalla nuova Babilonia sul suolo d'Africa,
sotto la guida del più antico e prestigioso Paese del
continente: l'Etiopia. Sono quindi evidenti i motivi della
scarsa divulgazione di questo testo in occidente e, in
particolare, in Italia (Kebra
Nagast, la bibbia segreta del Rastafari, a cura di Lorenzo
Mazzoni, Coniglio editore, I^ edizione: luglio 2007
).
Gianfranco
Goffi riprende infine la parola per soffermarsi sulla propria
personale esperienza in Etiopia. Giunto quattro anni fa nella
località di Yabelo, a sud
del Paese, ha impiantato un lodge in un'area completamente
priva delle più elementari infrastrutture. Oggi l'azienda
alberghiera è perfettamente attrezzata, è munita dell'unica
piscina esistente per centinaia di chilometri e accoglie
notevoli flussi di turisti, appassionati di etnologia,
birdwatchers e astrofili attirati dalle eccezionali notti
stellate godibili nella località. Gianfranco racconta le
proprie fatiche e, a più riprese, soddisfa la curiosità delle
molte domande dei presenti.
Prosegue
intanto la degustazione del caffè con popcorn dolce e
salato...
...
e intanto un po' di mal d'Africa cala in sala tra racconti e
suggestioni sensoriali.
A
più riprese si manifesta l'emozione del pubblico...
...
mentre la presenza ieratica, e allo stesso tempo emozionale, di
Azeb sembra sospingere ciascuno in luoghi più che
lontani.
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