Arrivando dal Nicaragua, dopo l’attraversamento della frontiera a Pena Blanca, si ha subito un’impressione di trovarsi in un grande giardino dell’Eden. Non che il Nicaragua sia meno rigoglioso in quanto a foreste. Ma data la dimensione, che supera di poco i 50mila kmq. Tutto sembra più simile al Giardino di casa.

Mi dirigo subito a Liberia dove prendo la strada per il vulcano “Rincon della vieja” sulla cordigliera di Guanacaste. Il percorso in salita su una strada di tipo rurale si snoda tra folti boschi traboccanti di fiori. Incontro due cow boy che guidano un branco di puledri prima di entrare nel Parco Nazionale dov’è situato il mio favoloso albergo dotato di piscine termali che sfruttano l’acqua del vulcano. Infatti si possono fare escursioni alle varie fumarole. Rigogliosa è anche la natura che costeggia il “Cano negro”un fiume tropicale lungo il quale si possono ammirare scimmie “cara blanca”, cormorani, coccodrilli, iguane e molto altro. Dopo quest’affascinante escursione, torno a Liberia per effettuare un rafting tranquillo sul rio Corobì. La sera sono nel parco nazionale del Rio Celeste. Anche qui con la vista del vulcano Arenal ci si può beare di una natura esplosiva tra alberi giganteschi e fiori di una bellezza sconvolgente.

Poi scendo verso la Fortuna, una cittadina coloniale piccola ma carina e dopo una breve visita mi dirigo ad un villaggio di nativi Maleku a Palenque Margarita. Una visita molto interessante accompagnati da un giovane di una famiglia indigena attraverso piantagioni di caffè e di cacao. Dopo averci offerto una bevanda, una sorta di cioccolata calda, ci viene mostrato il loro artigianato che consiste principalmente in maschere variopinte scolpite nel legno con grande maestria. Do uno sguardo a tre piccole scolare che scrivono sotto gli occhi di una maestrina molto carina. Poi, riprendo il cammino per Sanchi, un centro molto importante in passato per la produzione di carretti colorati. Indubbiamente si tratta di uno stop molto turistico ma anche molto interessante. Veri e propri artisti incidono, scolpiscono e dipingono vere opere d’arte. Sono nella sede di un’antica fabbrica di carretti rurali multicolori, affrescati con tipici disegni locali. Persino le panchine davanti alla chiesa sono dipinte. Tutto è molto attraente, persino le toilette maschili di cui vi mostro una foto.

Come in molti Paesi dell’America Latina la gente è affabile e simpatica, persino i poliziotti. In Costa Rica ve ne sono molti, anche perché in questo Paese non esiste l’esercito.

Prima di dirigermi a S.Josè, la Capitale costaricense, faccio una sosta a S.Ramon che possiede una bella chiesa coloniale . Entrando a S.Josè ci si immerge in una metropoli moderna ben”cementificata” coi nuovi grattacieli ma anche con piacevoli vie pedonali dove si possono fare simpatici incontri. Malgrado anche qui esistano ancora problemi sociali che vedono un nucleo di classe media piuttosto ridotto, l’atmosfera è abbastanza tranquilla. Basti pensare al modo di salutare dei costaricensi che alla domanda: “come stai?” rispondono tutti: PURA VIDA!!firma-walter-porzio

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