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Milano

Domenica
9 maggio 2010
dalle ore 16:00
alle ore 19:00

presso la sede
della


Compagnia del the

MERAVIGLIE
DI
MYANMAR


Uno dei Paesi più autentici e suggestivi
del sud-est asiatico visto
e vissuto nei suoi tesori,
nel suo territorio e nei suoi popoli.

E ancora: il clima, gli itinerari
e le ricche aree archeologiche.
Ma nelle azioni, nelle performance
e attraverso le interviste nel corso
dell'incontro si offriranno anche
singolari spunti culturali.

Dalla dottrina del buddhismo theravada,
dai culti dello sciamanesimo animista
fino alla storia del paese e alla critica
di George Orwell all'imperialismo
britannico nel romanzo "Burmese days".

Tutto nello stile e nelle atmosfere
propri della
Compagnia del the!
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Allestimento della sala poco prima dell'inizio dell'evento.

sala


sala


Alcuni dettagli iconografici espressione del folklore e della cultura del Myanmar.
monaci buddhisti

donne del lago Inle


L'evento si annuncia ricchissimo di contenuti e impreziosito dall'eccellenza di diversi relatori che si accingono a far compiere al pubblico un vero e proprio viaggio virtuale in Myanmar. Dopo un'introduzione generale, Raffaele d'Isa cede la parola ad Andrea Goffi, dirigente di Aliviaggi Tour Operator.
Introduzione

Andrea Goffi dà inizio a un'efficace presentazione del Myanmar. Dalle sue parole traspare tutta la professionalità di un operatore specializzato su mete del Far East, ma anche la più viva passione del viaggiatore verso un paese visitato più volte di persona.

Andrea Goffi

pubblico


La presentazione di Andrea Goffi si arricchisce di dettagli paesaggistici e climatologici.
Ci si sofferma poi sui numerosi centri di interesse culturale e archeologico del paese, ma non poche considerazioni vengono dedicate anche agli usi e costumi del Myanmar.
Andrea Goffi

pubblico

Raffaele d'Isa riprende la parola per lanciarsi in una complessa ma scorrevole analisi geopolitica del Myanmar.I temi trattati, attinenti alla storia antica e recente del paese e alla sua specifica collocazione nell'attuale scacchiere del Sud-Est asiatico, sono elementi capaci di fornire al viaggiatore notevoli spunti di interesse.
Raffaele d'Isa

Le curiosità non si esauriscono: Andrea Goffi si sofferma sul fenomeno delle "donne giraffa", espressione tipica delle etnie Mon e Shan, ma abbastanza diffuso a cavallo di una più vasta area di cultura birmano-thailandese.
donne giraffa

Protagonista della dimostrazione è Grazia Guarnieri (Aperigirl).
Aperigirl

Ideazione e realizzazione della simulazione sono a cura di Marianne Bessière.
donna giraffa

pubblico

La disarticolazione delle vertebre cervicali mediante l'applicazione di anelli cui queste donne sono sottoposte fin da bambine allo scopo di provocare un abnorme allungamento del collo trae probabilmente origine, come spiega Andrea Goffi, dall'esigenza di proteggere parti sensibili del corpo dal morso della tigre. Anche polsi e caviglie sono quindi  tradizionalmente sottoposti ad un analogo inanellamento.
donne giraffa

pubblico

pubblico

Raffaele d'Isa cede la parola a Paolo Fezzi già noto al pubblico per le sue poesie e per la sua personale esperienza della pratica buddhista per portare l'attenzione su uno dei più importanti tratti culturali del Myanmar, tangibilmente presente all'evidenza del viaggiatore in qualunque località del paese:
il buddhismo theravada. Paolo Fezzi racconta il suo incontro con uno dei principali allievi americani del capostipite di una metodologia di meditazione vipassana che si fa risalire al Buddha storico: il maestro laico birmano U Bha Kin.
Paolo Fezzi

Il quadro della religione in Myanmar richiede però una singolare precisazione. Alle origini del popolo birmano esiste una radicata concezione animista del mondo in cui numerosissimi spiriti sono percepiti dagli uomini nella natura circostante: è il culto dei Nat. Nel corso della storia del paese lo sciamanesimo animista è stato progressivamente assorbito dal buddhismo dominante in una suggestiva sintesi in seno alla quale il Buddha presiede un vero e proprio pantheon antropomorfo di alcune decine di Nat.
Segue il racconto di Raffaele d'Isa che si è arrampicato sul Monte Popa, nella Birmania
centrale, per visitare svariati templi e tabernacoli dedicati agli spiriti Nat.

Raffaele d'Isa e i Nat

Arriva il momento di Aperithé. La degustazione, questa volta, è resa davvero unica dalla presenza del solo the al mondo prodotto e conciato per essere mangiato. Si tratta del the birmano Laphet, fermentato in aceto di tamarindo e conservato in fusti di bamboo (si scorgono in alto a destra nell'immagine precedente). Queste foglie vengono poi preparate secondo diverse ricette locali in tutto il Myanmar e, il più delle volte, il prodotto è servito con zenzero, arachidi, aglio, peproncino, pomodorini. Gli artisti di Aperithé hanno studiato e realizzato un preparato con alcuni degli ingredienti elencati, lavorati con le foglie di Laphet fino ad ottenere un risultato assimilabile a una sorta di pesto spalmabile su crostini. Il prodotto finale è visibile nell'immagine seguente all'interno del recipiente arancione a scomparti in basso a destra. L'esperimento è stato molto apprezzato dal pubblico!
Aperithé

Alla ripresa Raffaele d’Isa ritorna sul profilo storico del Myanmar a partire, questa volta dal periodo ottocentesco del paese, cosiddetto del terzo impero. Dal 1885 il Myanmar (allora Birmania) diventa colonia britannica e lo resterà fino all'indipendenza nel 1948. L'intervento fa anche da introduzione alla descrizione del clima in cui si ambienta il romanzo di George Orwell, Burmese days. Da quest'opera la Compagnia del the ha montato una performance estratta dal dialogo tra due personaggi del romanzo: l'inglese Flory e l'indiano dottor Veraswami.
Raffaele d'Isa

Sylvie prima della metamorfosi...
Sylvie Capelli

...e, subito dopo, trasformata nei panni dell'inglese Flory a colloquio con il dottor Veraswami da un noto dialogo tratto da Burmese days.
performance da Burmese days

Vero pezzo di maestria da parte di Orwell, il dialogo si svolge tra il protagonista maschile del romanzo, Flory-Sylvie, che è un inglese appartenente alla ristretta élite di amministratori e funzionari britannici di un piccolo villaggio birmano lungo il fiume Irawaddy (oggi Ayeyarwaddy) nel distretto di Mandalay e il medico indiano Dr. Veraswami, funzionario civile responsabile del locale ospedale. A destra l'attore Lorenzo Marangon.

performance

pubblico

Nell'andamento del dialogo Orwell riesce a ottenere un notevole effetto ironico dal confronto tra le posizioni di Flory (inglese), che sono di netta critica nei confronti della presenza britannica in Birmania, e l'indiscutibile lealismo del dottor Veraswami (indiano), che invece si dichiara convinto dell'azione civilizzatrice derivante dalla presenza degli inglesi nelle Indie. L'oscillazione  di Orwell tra un atteggiamento di umana comprensione e una rappresentazione grottesca del dottor Veraswami è resa con grande professionalità da Lorenzo Marangon.
performance


Dal gustoso scambio di battute fra i due personaggi, condotto magistralmente da entrambi gli interpreti, emerge infine una lucida e spietata critica dell'autore all'imperialismo britannico. Il romanzo ebbe anche problemi di censura e fu infatti inizialmente pubblicato solo negli Stati Uniti nel 1935. Sebbene non sia un autore nazionale, Orwell è letto e conosciuto in Myanmar e non è insolito che il viaggiatore in giro per il paese si veda porgere una copia del libro (in inglese) da una ragazza all'uscita da un tempio, negli affollati mercati di villaggi e città o tra le assolate rovine archeologiche dell'antica capitale di Bagan.
performance

Lungi da limitarsi ai due interpreti principali, la performance ha visto agire anche Grazia Guarnieri (Aperigirl) nel ruolo di narratore. Alla sua destra un assorto profilo di Michele Ormas.

Aperigirl

Mattia Martinelli disegnatore e grafico, ma anche insegnante di storia e filosofia viene sollecitato dalle tematiche di critica storiografica e intrattiene il pubblico con un intervento in cui sottolinea il complesso processo di giustificazione morale dell'imperialismo ottocentesco. In quest'ordine di idee Mattia Martinelli fa riferimento alla legittimazione del razzismo, come elemento culturale strategico nella formazione dei domini coloniali, sulla base della teoria del darwinismo sociale.
Mattia Martinelli

Come ultimo relatore interviene Domenico Di Benedetto, che partecipa all'evento in rappresentanza di Thai Airways International. È giunto il momento di raccontare le vie di accesso al Myanmar
attraverso un lungo viaggio aereo che è bene programmare nel più confortevole dei modi.
Domenico Di Benedetto


pubblico

L'intervento sulle offerte di Thai Airways utili a raggiungere il Myanmar consente a Domenico Di Benedetto di spaziare sui vari intrecci di rotte aeree che interessano l'intera area del Sud-Est asiatico, anche in vista di interessanti prospettive di viaggi "a scavalco" tra diversi paesi. In quest'ottica viene sottolineata la significativa omogeneità etno-culturale tra i territori della Thailandia settentrionale e le aree del Myanmar immediatamente confinanti.
Thai Airways International

Siamo alla fase conclusiva dell'evento. Come di consueto viene preparato il set per la cerimonia letteraria del the. Durante l'accoglienza, e lungo tutto l'intervallo fra i due tempi, gli artisti di Aperithé hanno questa volta preparato un unico the freddo: il the verde nazionale del Myanmar. Adesso Raffaele d'Isa si accinge a preparere lo stesso the come infuso caldo, proprio come può essere bevuto in qualunque località del paese assieme agli assaggi della gustosa cucina locale.
Cerimonia del the

Una spartana teiera in cotto non smaltato è stata prescelta per "barricare" il the verde del Myanmar, un prodotto che la Compagnia ha trovato molto fresco. Non particolarmente strutturato, questo the si presenta al gusto gradevolmente erbaceo e con una spiccata pungenza percepibile in retrogusto.
Raffaele d'Isa

Come gesto di riguardo verso il popolo del Myanmar, Raffaele d’Isa indossa una camicia  ricevuta nel corso di uno scambio di doni in una manifattura di Mandalay. I colori indossati sono il rosso e il blu che spiccano sulla bandiera del Myanmar.
Raffaele con Aperigirl

Nell'attenzione degli sguardi si intuisce tutta la delicatezza necessaria a curare la preparazione e l'esecuzione dell'infusione.
passaggi della cerimonia

Un'estetizzata contemplazione del tempo d'infusione si rinviene nell'atteggiamento di Aperigirl con la sua clessidra.
Aperigirl con Clessidra

Aperigirl con clessidra

Contemplazione dell'infusione. Dopo pochi minuti seguirà la spillatura del the e l'offerta dell'infuso al pubblico. Nel sapore del the di Myanmar si sugella infine l'emozione del lungo viaggio percorso insieme.
Raffaele con tea maker


















Tutti coloro che partecipano ai nostri eventi danno con ciò il proprio consenso alla diffusione della propria immagine eventualmente inclusa in fotografie e/o videoregistrazioni effettuate nell'occasione.

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