Lo scirò è una ricetta della tradizione etiope a base di farina di ceci, molto piccante e con un gusto speciale dato dal berberé. Il berberé è un mix di spezie a base di cumino, aglio, cardamomo, pepe nero, porro, peperoncino piccante, zenzero, curcuma.
Per reperire gli ingredienti quali il sciré e l’injera, mi sono recata nella zona di Milano dove pullulano vari ristoranti africani. Fortunatamente ben si prestano a vendere questi prodotti!
Ingredienti:
1 cipolla bianca, 1 spicchio di aglio, 1 cucchiaio di burro chiarificato, 1 litro di acqua, 500 grammi di pomodoro fresco, 6 cucchiai di scirò (un mix di farina di ceci e berberé), sale
Preparazione:
Sbucciare e tagliare la cipolla finemente; farla appassire in una pentola alta con un po’ di acqua per circa 10 minuti a fuoco moderato.
Lavare e tagliare i pomodori a dadini.
Tritare l’aglio.
Una volta appassite le cipolle, aggiungere l’acqua, il pomodoro e l’aglio e portare a bollore. Abbassare la fiamma e lasciare sobbollire per circa 30 minuti.
Aggiungere lo scirò mescolando per evitare grumi e continuare la cottura a fuoco lento fino a che si sia bene addensata (il volume si riduce a circa 3/4).
Aggiustare di sale e aggiungere il burro chiarificato.
Servire con injera (il pane tradizionale etiope) o con riso basmati.
Il parere del nutrizionista:
I ceci sono i semi della pianta chiamata cece (Cicer arietinum L.) appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Sono legumi e sono parte integrante dell’alimentazione umana in quanto rappresentano un’ottima fonte sia di carboidrati complessi che di proteine vegetali.
I ceci hanno un buon quantitativo di amilosio ed amido resistenti che sono forme di amido che vengono assorbiti molto lentamente dal nostro organismo evitando che la glicemia si alzi troppo. Grazie a questa caratteristica sono adatti a chi soffre di diabete.
Questi legumi contengono un elevato quantitativo di fibre che vengono fermentate dal microbiota intestinale (cioè tutti i microorganismi presenti nel nostro intestino) producendo molecole come il butirrato che sembrano ridurre il rischio di alcune patologie come i tumori del colon. Le fibre, inoltre, migliorano il transito intestinale e aumentano il senso di sazietà.
Il riso basmati viene esportato dall’India e dal Pakistan. È caratterizzato da un aroma inconfondibile ed ha caratteristiche uniche tra cui, la più importante, il minor indice glicemico (velocità alla quale il livello di glucosio nel sangue aumenta in seguito all’assunzione di un determinato alimento) rispetto alle altre varietà di riso. Questa caratteristica è data dall’elevato contenuto di amilosio (la componente dell’amido meno digeribile dall’uomo), e proprio per questo motivo è compatibile con l’alimentazione per soggetti diabetici.